Margherita De Bac, Corriere della Sera 12/12/09, 12 dicembre 2009
ABSTRACTS!
Il governo vieta alle ragazze di ritoccarsi il seno -
Protesi di materiali scadenti, che dopo pochi anni vanno sostituite o vengono addirittura rigettate, come un organo trapiantato. Donne che devono essere rioperate e rimpiangono il giorno in cui hanno deciso il lifting. Rischio non infrequente in un Paese come l’Italia dove, in linea con gli Stati Uniti, la mastoplastica additiva (taglie in più) o riduttiva è balzata da due anni al primo posto degli interventi di chirurgia estetica, scavalcando di prepotenza la liposuzione.
Nasce per prevenire errori e mancanza di professionalità il Registro che verrà istituito presso il ministero della salute. Il consiglio dei ministri ha avviato l’esame del ddl che, oltre alla novità dell’anagrafe dei seni rifatti, prevede il divieto di impianto «per fini estetici» per le minorenni. Dunque sono esclusi i casi di malformazione. Il provvedimento non è passato in via definitiva perché manca il via libero della Garante della privacy.
«E’ una legge necessaria per la tutela della salute della donna. Usciamo dal Far West. Sarà possibile ricostruire la storia dell’operazione in ogni dettaglio. Il marchio del dispositivo utilizzato, la durata, gli effetti collaterali, il follow up sulla paziente, l’incidenza dei tumori mammari e delle malattie autoimmuni», accoglie con soddisfazione il primo sì il sottosegretario Francesca Martini. Insiste: «Non sono nemica della plastica, ma c’è bisogno di mettere ordine. Manca la consapevolezza che si tratta di veri e propri atti medici, con rischi e controindicazioni. Non è come farsi un massaggio o cambiare il colore dei capelli. Le adolescenti e i genitori spesso sono incoscienti. Non è moda, non è costume ». Il sottosegretario richiama l’attenzione sull’importanza del consenso informato su materiali, tecniche utilizzata, decorso clinico, pericoli e risultati. Uno dei punti maggiormente trascurati è l’informazione che riguarda l’interferenza delle protesi con la diagnosi precoce dei tumori. «Mammografia ed ecografia hanno una resa inferiore quando c’è di mezzo un corpo estraneo e questo non è sempre chiaro alle donne », avverte Adriana Bonifacino, responsabile dell’unità di senologia dell’ospedale universitario di Sant’Andrea di Roma, dove vengono organizzati tra l’altro corsi di maquillage post-chemioterapia («un trucco per stare meglio»). «Legge avveduta e condivisibile», è d’accordo il ministro della Gioventù Giorgia Meloni. «Si limita il pericolo rappresentato dall’influenza di modelli estetici sbagliati sulle minorenne che non sono mature per operare una scelta ponderata».