Ettore Livini, la Repubblica 11/12/2009, 11 dicembre 2009
I giochi online stroncano i casinò incassi in calo del 5% nel 2009- MILANO - Nella roulette dell´azzardo italiano i grandi sconfitti - in questo 2009 d´oro per il settore - sono i vecchi casinò
I giochi online stroncano i casinò incassi in calo del 5% nel 2009- MILANO - Nella roulette dell´azzardo italiano i grandi sconfitti - in questo 2009 d´oro per il settore - sono i vecchi casinò. "Rien ne va plus, les jeux sont faits", si potrebbe dire. Nell´era del boom del poker online e delle slot ai bar, in effetti, il tappeto verde e i tavoli di black jack sembrano davvero non tirare più: le giocate nelle case da gioco italiane sono calate secondo Agicos nei primi 11 mesi dell´anno a 420 milioni, il 5% in meno rispetto all´anno precedente. Più o meno quanto si gioca in sei giorni sulle slot machine tricolori. Una performance da brividi, soprattutto se confrontata con lo stato di salute del resto del business della dea bendata: il mercato del gioco balzerà quest´anno del 13% circa a 53 miliardi, qualcosa come il 3% del Pil nazionale e il triplo di sei anni fa. La recessione non ha fermato il boom del Superenalotto (3,1 miliardi raccolti a novembre, già polverizzato il record del 2008) e delle slot. Il poker online, nato solo pochi mesi fa, ha già macinato oltre 2 miliardi di giocate, il quintuplo dei casinò. Il Win for Life in 70 giorni di vita ha distribuito 100 vitalizi da 4mila euro al mese garantendo quasi 80 milioni per l´Abruzzo. E la Giochi spa si prepara a regalare allo Stato a fine anno entrate fiscali per quasi 9 miliardi, più del valore della Finanziaria. Casinò e croupier, in questo quadro idilliaco, hanno il ruolo del panda, la specie in via d´estinzione. Un po´ come la vecchia schedina del Totocalcio, ridotta a 2 milioni di giocate la settimana (un terzo dei soldi bruciati ogni giorno nel poker sul web). La febbre dell´azzardo, ormai, corre online. Alla roulette e agli altri giochi da sala ci si può dedicare direttamente da casa, in pantofole, o nel bar dell´angolo. E tra breve l´arrivo delle nuove videolotterie interattive - altri 800 milioni incassati dallo Stato solo con le concessioni - potrebbe rifilare un altro colpo basso alle case da gioco. A guidare la classifica tricolore dei casinò è nel 2009 quello di Venezia, con 155 milioni incassati tra gennaio e novembre. Seguono Campione (106) e Saint Vincent (87) mentre la maglia nera spetta a Sanremo, fermo a 72 milioni. Cifre che fotografano la marginalità di questo piccolo mondo antico rispetto alla cavalcata inarrestabile di slot e gratta & vinci vari. Confermate dal crollo (-16%) delle giocate anche in un tempio del settore come la gloriosa Société des bains de mer di Montecarlo. Profuma quindi d´azzardo, tanto per restare in tema, il progetto del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla per il lancio di nuovi casinò negli alberghi a cinque stelle. «Ne apriremo 10-15 - ha precisato nei giorni scorsi il ministro - e presto presenteremo il disegno di legge, anche perché è anomalo che le quattro strutture italiane siano ubicate tutte al nord». La scommessa, ad occhio, pare un po´ azzardata. Non solo per la fredda logica dei numeri, ma anche alla luce delle proteste della Federazione pubblici esercenti e di molte organizzazioni di settore che mettono in guardia contro i rischi d´usura e di riciclaggio.