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 2009  dicembre 16 Mercoledì calendario

Due incentivi all’esodo, rispettivamente di 930 mila e di 710 mila euro, non sono un’uscita di cassa di poco conto

Due incentivi all’esodo, rispettivamente di 930 mila e di 710 mila euro, non sono un’uscita di cassa di poco conto. Soprattutto se sborsati dalla Rai (afflitta da qui al 2012 da una previsione di deficit di 720 milioni di euro) a due dirigenti vicini alla pensione. L’incentivo più ricco va ad Angela Buttiglione, ex direttore della testata giornalistica regionale oggi sostituita da Alberto Maccari, che avrebbe lasciato l’azienda per limiti di età nel 2010. L’altro va a Marcello Del Bosco, 63 anni, ex responsabile della radiofonia che ha passato il testimone a Bruno Socillo. Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha appena annunciato in cda le due pesanti fuoriuscite. Così esose perché provviste di una ricca voce: il «patto di non concorrenza», pari a 440 mila euro. A testa. Il piatto Rai potrebbe piangere ancora di più se l’azienda dovesse pagare anche i 500 mila euro di un decreto ingiuntivo per mancato preavviso al pensionamento che sarebbe appena arrivato in Viale Mazzini. Mittente: l’ex direttore di Raifiction Agostino Saccà, che con Panorama sostiene però di non avere mandato «nessun decreto ingiuntivo» ma di essere invece «molto vicino alla transazione». Saccà, che aveva chiesto l’illegittimità della lettera con cui la Rai lo metteva in pensione, è forte di una decisione del tribunale del lavoro che nel luglio scorso ha imposto alla Rai di pagargli gli stipendi del mancato preavviso. Ai piani alti di Viale Mazzini è stato calcolato che se si dovesse piegare la testa dinanzi al decreto ingiuntivo, si creerebbe un precedente economicamente molto pericoloso. Perché sono tanti gli ex dirigenti con una storia aziendale simile a quella di Saccà: fatti i conti, se tutti decidessero di battere cassa, l’azienda perderebbe 10 milioni di euro.