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 2009  dicembre 11 Venerdì calendario

Sparate pure sugli scrittori ma risparmiate l’Olivetti- Cormack il generoso E’ arrivata nei giorni scorsi la notizia che all’asta newyorchese di Christie’s il manoscritto di L’originale di Laura, romanzo incompiuto di Nabokov pubblicato l’anno scorso in tutto il mondo (in Italia da Adelphi), è rimasto invenduto

Sparate pure sugli scrittori ma risparmiate l’Olivetti- Cormack il generoso E’ arrivata nei giorni scorsi la notizia che all’asta newyorchese di Christie’s il manoscritto di L’originale di Laura, romanzo incompiuto di Nabokov pubblicato l’anno scorso in tutto il mondo (in Italia da Adelphi), è rimasto invenduto. I collezionisti si sono invece accapigliati per la macchina da scrivere di Cormac McCarthy, una «Olivetti lettera 32» andata via per poco più di 250 mila dollari. L’autore della Trilogia della frontiera le era molto affezionato: ci ha scritto tutti i suoi dodici romanzi, e molte sceneggiature. Ora il ricavato andrà a un istituto di ricerca no-profit di San Francisco, di cui McCarthy è sostenitore. Resta da vedere se riuscirà a scrivere ancora. Diceva Isaac Baasevich Singer della sua Underwood portatile: «Questa macchina, se una storia non le piace, si rifiuta di funzionare». Era una seccatura, ma anche un grande aiuto. Per fortuna (o purtroppo, dipende dai punti di vista), adesso il problema non si pone (quasi) più. Il computer, com’è noto, è privo di anima. Vichi il nero Marco Vichi, però, raccoglie grandi consensi anche senza Olivetti. Il suo commissario Bordelli ha vinto con Morte a Firenze (Guanda) il premio Giorgio Scerbanenco-La Stampa organizzato dal «Noir in festival» di Courmayeur per il miglior romanzo noir italiano edito nell’anno. Andrea il santo Proprio un libro di Cormac McCarthy, La strada (da noi pubblicato per Einaudi) è il vincitore di un concorso-sondaggio ideato dal Times, per scegliere il miglior libro degli ultimi dieci anni. Gli inglesi, si sa, hanno la passione delle liste, proprio come Umberto Eco. E in questa fine d’anno le liste letterarie impazzano. Il Guardian, ad esempio, propone ai lettori di organizzarne una sui libri più brutti del decennio, e riceve centinaia di segnalazioni. In gran maggioranza riguardano i romanzi più famosi, da quelli di Dan Brown, ovviamente, alla saga di Harry Potter, senza dimenticare autori letterari come Kureishi e McEwan. Dev’essere un riflesso condizionato: potendo sparare, si cerca il bersaglio grosso. Ma il tirassegno impazza anche da noi, su blog e social networks. Alla fine, tutti i libri sono «brutti», o quasi. Solo Camilleri sfugge al tiro al bersaglio: gli organizzatori del «fan club» a lui dedicato su Facebook chiedono ai lettori quale sia il suo romanzo più brutto. Risultato: nessuno azzarda un titolo. Santo subito.