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 2009  dicembre 11 Venerdì calendario

«La mia Meredith uccisa per un rifiuto, non condivideva gli eccessi di Amanda»- PERUGIA - «Sì, rivedo Meredith nelle parole del pm, rivedo lei, il suo rifiuto di avere un rapporto sessuale contro la sua volontà»

«La mia Meredith uccisa per un rifiuto, non condivideva gli eccessi di Amanda»- PERUGIA - «Sì, rivedo Meredith nelle parole del pm, rivedo lei, il suo rifiuto di avere un rapporto sessuale contro la sua volontà». Arline Kercher vive in un orizzonte abitato più dai ricordi che dalle speranze affrontando ogni giorno la solitudine di un vuoto. Arline è la madre di Meredith Kercher, uccisa due anni fa a Perugia, la città dove aveva scelto di studiare e, forse, di venire a vivere. Ogni volta che torna a Perugia, per onorare la memoria della figlia, sembra più piccola e non si sa come, ogni tanto, le sfugga anche un sorriso di cortesia. Insieme al marito John e ai loro tre figli, Stephanie (che assomiglia moltissimo a Meredith), Lyle e John junior hanno parlato in pochissime occasioni, l’ultima è stata la conferenza stampa dopo la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Nelle altre occasioni hanno preferito testimoniare il loro amore per la figlia e la sorella nella propria intimità e durante la loro silenziosa presenza ai processi che hanno condannato con l’accusa di omicidio prima Rudy Guede e poi Amanda Knox, coinquilina di Mez, e Raffaele Sollecito., il suo ex fidanzato. «I Kercher - ha detto il loro avvocato Francesco Maresca, ci hanno insegnato l’eleganza del silenzio. Sono intervenuti solo quando c’era da tutela la memoria della proprio figlia». E questo è accaduto quando è stato messo in onda da una televisione privata di Bari l’immagine del corpo nudo e ferito di Meredith e quando si parlò che lei fosse ubriaca, dopo l’analisi - risultata sbagliata - di un campione di sangue. Oggi Arline torna a parlare, ”accompagnata” dall’avvocato di parte civile, Francesco Maresca, che, insieme a Serena Perna, ha rappresentato la famiglia durante i processi. Ci dia un ritratto di Meredith «Meredith era una ragazza felice, allegra e piena di vita. Voi collegate Meredith a questo fatto terribile, alla sua morte. Per me, per tutta la mia famiglia, invece, il pensiero di Meredith va a tutti quei giorni bellissimi che abbiamo passato insieme durante i suoi 21 anni di vita. Ancora oggi le persone ci mandano mail, ricordi, foto di lei e la sua presenza fa parte della nostra vita» Chi è stata l’ultima persona a parlare con lei? «E’ stato il padre. Meredith le aveva parlato nel primo pomeriggio, mentre era in banca. Si erano ripromessi di sentirsi la sera o il giorno dopo» Tanti mesi di sofferenza e di attesa per avere, almeno, un po’ di giustizia. Ma subito dopo sono scoppiate le polemiche. Addirittura è stata fatta intervenire la Clinton Interviene l’avvocato Maresca: «La signora Arline ha sostenuto che il discorso processuale non si doveva spostare in ambito politico, cosa a cui io mi sono associato». I tre condannati continuano a dichiararsi innocenti, a dire che loro non erano in via della Pergola la notte del delitto. Non pensa che magari, almeno uno dei tre, stia dicendo la verità? «No, non mi vengono dei dubbi. Riconosciamo il valore del lavoro svolto dalla procura e dalla corte d’Assise e ci fidiamo di questo». Il pm Mignini ha provato a ricostruire i momenti drammatici dell’omicidio di sua figlia. Ha parlato di sua figlia come di una ragazza costretta a subire un rapporto sessuale e che, per questa sua ribellione, è stata uccisa. Lei rivede sua figlia in questa ricostruzione? «Sì, rivedo la figura di mia figlia in quella ragazza, anche se Meredith era una ragazza del suo tempo, era inserita nel contesto giovanile. Probabilmente non le piacevano gli eccessi che in quel periodo aveva la Knox». Il pm Mignini ha parlato anche di odio fra le due ragazze. e che anche quest’odio facesse parte del movente. Dalle informazioni che riceveva da Meredith erano così presenti i sentimenti d’odio? «Non credo, non credo che l’acredine fosse così elevata. Penso che ci fossero dei contrasti fra le due ragazze e su questo tessuto di contradditorietà si è inserito il movente dell’omicidio». Seguirete processo anche in Appello? «Non seguiremo il processo in Appello a Rudy Guede perchè non ce la facciamo a tornare in Italia un’altra volta in così poco tempo. Seguiremo l’Appello contro Knox e Sollecito» A proposito di Amanda e Raffaele, cosa pensa delle battaglie che stanno conducendo le famiglie Knox e Sollecito a livello personale, non politico? «Fanno parte del loro diritto, del loro ruolo, se rimangono in certi ambiti. Certo, per noi è già stato un dolore sapere che faranno Appello» I genitori di Amanda e Raffaele parlano di errore giudiziario. Pensate che sia una possibilità? «No, riteniamo che la verità sia stata accertata».