Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 11 Venerdì calendario

PIGRIZIA

(scheda) -

In Italia la pigrizia uccide 28mila persone all´anno -

La salute degli italiani? Non va male ma restano luci ed ombre. Aumenta l´aspettativa di vita e diminuisce la mortalità infantile. Ma siamo un Paese di pigri e sedentari, un pessimo stile di vita che provoca ogni anno 28 mila decessi. E il fumo miete più di 70 mila vittime. Tra le cause di morte le patologie cardiovascolari, assieme ai tumori, raggiungono i tre quarti del totale. Questi alcuni dati della Relazione sullo stato sanitario del Paese 2007-2008 presentato ieri dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, assieme al prossimo responsabile della Salute Ferruccio Fazio. Un provvedimento, quello dello scorporo dell´ex dicastero alla Sanità, annunciato a giorni dallo stesso Sacconi. Dunque ci "ammaliamo per troppa pigrizia". Troppo poco movimento e sport nel tempo libero. Nel libro nero il record è detenuto dalla Campania, seguita da Sicilia e Puglia. Tra le Regioni virtuose in testa la provincia di Bolzano, al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, al terzo il Veneto. Il Rapporto conferma la crescita delle aspettative di vita degli italiani, con il 20 per cento che supera i 74 anni, e nel 2050 si arriverà al 35.

Diminuisce la mortalità infantile, meno 19 per cento per i maschi, meno 31 per le femmine, e quella legata ai decessi per tumori, che insieme alle malattie cardiovascolari causano il 70 per cento delle morti nel nostro paese. Dallo studio emerge che circa il 61 per cento si considera in buona salute, nonostante il 13 per cento si trovi a dover convivere con almeno una patologia cronica: al primo posto l´artrosi, seguita dall´artrite, e di seguito l´ipertensione arteriosa e le malattie allergiche

Negli ultimi anni è aumentata l´attesa di vita: si è passati infatti da una speranza di circa 74 anni per gli uomini e di 80 per le donne nei primi anni ´90 a 78,4 e 84 anni, rispettivamente per gli uomini e per le donne. La mortalità relativa ai tumori è in diminuzione, ma i morti legati al cancro costituiscono il 30 per cento dei decessi e rappresentano la seconda causa di morte nel nostro Paese, la prima fra gli adulti e la seconda fra gli anziani. Alla fine degli anni ´70 la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi era del 33 per cento ed è salita al 47 nei primi anni ´90.
In Italia più del 38 per cento dei parti sono cesarei. Un vero record in Europa. Così il prossimo ministro della Salute, Ferruccio Fazio, annuncia: «Si registra un ricorso eccessivo al parto chirurgico, i reparti che registrano meno di 500 interventi l´anno in genere non hanno servizi di terapia perinatale, per cui alla minima difficoltà procedono con il cesareo. La soluzione è ridurre i punti parto con meno di 500 nascite annue per privilegiare quelli più grandi e attrezzati».

(Mario Reggio, la Repubblica 11/12/09)


_______________________________________

Pigri e poco attenti a tavola, ecco i ”vizi” degli italiani -

Pigrizia, fumo, alcol e droga. Sono questi i nomi dei principali killer della salute degli italiani. Sarà pur vero infatti che nel Belpaese si vive almeno sei anni in più rispetto allo scorso decennio, ma gli stili di vita sbagliati ci fanno invecchiare male se non addirittura ci uccidono prima. A radiografare le condizioni di salute degli italiani, strettamente collegate alle brutte abitudini, è stato il ministero della Salute nella relazione sullo stato sanitario del paese, presentata ieri mattina a Roma. A snocciolare dato per dato vizi e virtù dei concittadini sono stati il viceministro Ferruccio Fazio e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi che ha approfittato dell’occasione per annunciare l’imminente «passaggio del testimone» del ministero della Salute al collega Fazio.

Il quadro complessivo emerso dalla relazione è ricco di luci e ombre. Se da un lato infatti il 20 per cento di italiani arriva a superare i 74 anni - una percentuale destinata a salire al 34 per cento nel 2050 – dall’altro lato c’è il dato poco confortante che riguarda le patologie croniche, di cui ne soffre un italiano su 10 (artrosi, artrite, allergie, ecc.), e i cattivi stili di vita.

Mentre quindi la speranza di vita è passata dai circa 74 anni ai 78,4 per gli uomini e dagli 80 agli 84 anni per le donne, iniziano a pesare seriamente la pigrizia, il fumo, l’abuso di alcol e droghe. Basta pensare che l’inattività fisica è responsabile del 5% del totale dei decessi, il che significa 28 mila morti l’anno. E per la stessa causa ammontano al 3,1% gli anni di vita in buona salute persi per invalidità e morte prematura. Troppo sedentari e fedeli alla tv, gli italiani pigri non stanno attenti neanche a cosa mangiano a tavola. Le abitudini alimentari riscontrate da Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia) parlano di un piccolissimo 10 per cento di persone che mangia le 5 porzioni di frutta e verdura raccomandate.

Sul fronte sigarette, le stime del ministero attribuiscono al fumo da tabacco, dalle 70 alle 83 mila morti l’anno. Di queste il 25 per cento riguarda persone tra i 35 e i 65 anni. L’alcol, invece, è responsabile della morte di oltre 24 mila, incidenti d’auto compresi.

Discorso più complesso va fatto per le droghe. Mentre il consumo di cocaina rimane stabile dopo una crescita pluriennale, aumenta notevolmente il consumo di cannabis tra i giovani (più 40 per cento per le donne e più 50 per gli uomini). La cultura dello «sballo», molto in voga nei giovani, ha infatti contribuito molto all’attuale incremento del consumo di spinelli.

(Valentina Arcovio, Il Messaggero 11/12/09)