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 2009  dicembre 10 Giovedì calendario

Centrali nucleari, no del Pd E la Puglia le vieta per legge- ROMA – «Siti a primavera, il resto sono chiacchiere», dice il ministro dello Sviluppo eco­nomico Claudio Scajola dopo che il Corriere ha rivelato che la prima delle quattro centrali nucleari previste dovrebbe sor­gere in Veneto, mentre il depo­sito delle scorie sarebbe posi­zionato in una regione del Sud

Centrali nucleari, no del Pd E la Puglia le vieta per legge- ROMA – «Siti a primavera, il resto sono chiacchiere», dice il ministro dello Sviluppo eco­nomico Claudio Scajola dopo che il Corriere ha rivelato che la prima delle quattro centrali nucleari previste dovrebbe sor­gere in Veneto, mentre il depo­sito delle scorie sarebbe posi­zionato in una regione del Sud. Ma la Puglia non ha aspet­tato di sapere se c’era o no in quell’elenco, e con legge regio­nale dello scorso 4 dicembre ha stabilito che «il territorio è precluso all’installazione di im­pianti di produzione di ener­gia elettrica nucleare, di fabbri­cazione del combustibile nucle­are, di stoccaggio del combusti­bile irraggiato e dei rifiuti ra­dioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi». Dunque, niente nucleare dal­l’inizio alla fine del ciclo. Scajola insiste: «C’è un per­corso di definizione dei siti at­traverso criteri che saranno af­frontati in primavera. Le ipote­si non corrispondono alla real­tà delle cose, gli impianti li de­finiremo in primavera e defini­remo i territori del Paese che hanno le condizioni per cui gli operatori possano realizzarli». Pronta o non pronta la lista, il governo si sta muovendo in maniera «maldestra», rispon­de Pier Luigi Bersani intervista­to dalla rivista QualEnergia. «Quella del governo, che si sta muovendo maldestramen­te, mi pare una risposta sba­gliata in questa fase – spiega il segretario del Pd ”. E co­munque, per riaprire un capito­lo così delicato, occorrerebbe un largo consenso nel Paese e nelle istituzioni, elementi che mancano». Bersani fa riferi­mento alla «levata di scudi da parte di molte regioni che si sentono espropriate delle pro­prie prerogative». Non c’è dub­bio poi, continua Bersani, che un governo serio «prima di af­frontare questo argomento do­vrebbe dimostrare di saper ri­solvere la gestione e la messa in sicurezza dei rifiuti radioatti­vi delle centrali nucleari chiu­se », altrimenti «non si risulta credibili nei confronti dei citta­dini ». Più severo il senatore del Pd Ignazio Marino: «Sarò in pri­ma fila per impedire la realizza­zione degli impianti nucleari nel nostro Paese, il governo do­vrà fare i conti con chi si oppo­ne ». Se la Puglia dice no al nu­cleare con una propria legge, il Lazio insorge. I movimenti am­bientalisti che fanno fronte co­mune annunciano una serie di iniziative per sensibilizzare la popolazione. Per loro «l’alto La­zio ospita già uno dei poli ener­getici più grandi d’Europa, ac­compagnato da una delle per­centuali di morti per tumori e leucemie più alte dell’Unione europea. Il ritorno al nucleare sarebbe l’ennesimo scempio, ci opporremo con ogni mez­zo ». Il verde Angelo Bonelli di­ce che «il governo ha già deci­so i siti, che non vengono resi pubblici per paura di un boo­merang alle prossime regiona­li. Enel ed Edf hanno già fatto i sopralluoghi tra aprile e lu­glio ». «Nessuno vuole le cen­trali, il governo rinunci», dice Paolo Cento, di Sinistra Ecolo­gia e Libertà e i Radicali presen­tano un’interrogazione parla­mentare sui siti. Anche l’Udc, favorevole al nucleare, è critica con il governo che, dice Mauro Libè, «per avviare il program­ma nucleare deve cercare l’ac­cordo con le comunità locali».