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 2009  dicembre 10 Giovedì calendario

BREVIARIO DELL’INNOVAZIONE

Glenn aveva suonato solo un paio di note e già Wertheimer aveva pensato di rinunciare a tutto, ricordo perfettamente che Wertheimer, quando entrò nella stanza al primo piano del Mozarteum assegnata a Horowitz e vide Glenn e lo sentì suonare, rimase lì bloccato accanto alla porta, incapace di mettersi a sedere, tanto che Horowitz dovette invitarlo a sedersi ma lui, Wertheimer, fintanto che Glenn continuava a suonare, non riuscì a sedersi, e solamente quando Glenn smise di suonare Wertheimer si sedette, e teneva gli occhi chiusi, lo ricordo perfettamente, pensai, e non parlava più. Per dirla con una frase patetica, quella fu la sua fine, la fine della carriera virtuosistica di Wertheimer. THOMAS BERNHARD Il soccombente
Romanzo in parte autobiografico, il primo di una trilogia sulle Arti, dello scrittore e drammaturgo tedesco (1931-1989) • Si dice sempre che per l’innovazione occorrono i talenti. Si dimentica di dire che convivere con gli autentici talenti è un vero problema.
Di rado il talento si associa a un carattere prevedibile o malleabile. E difficilmente si può ignorare quello che fa. La maggior parte degli esseri umani non resiste al confronto. Vivere accanto, confrontarsi continuamente, fa sorgere domande difficili: perché lui sì e io no? Perché eravamo allo stesso punto di partenza e lui è arrivato così in alto? Finché è possibile, si sminuisce il talento e lo si riporta alla normalità.
Ma talvolta qualcuno non regge. Non c’è scampo a queste domande.
Il protagonista del romanzo di Bernhard è un compagno di studi di pianoforte di Glenn Gould.
Quando Gould suona le Variazioni Goldberg
di Bach in modo impareggiabile, Wertheimer capisce che è finita, non è più possibile ignorare la distanza che li separa.
E solo a chi ha talento è possibile capire fino in fondo, come dice Bernhard, quanto più bravoè l’amico. Uno dei suoi compagni, il narratore del romanzo, abbandona il pianoforte, Wertheimer giungerà a suicidarsi. Anche se con esiti meno drammatici, uno degli ostacoli più nascosti e insidiosi all’innovazione è il rancore nei confronti di chi per impegno o grazia raggiunge livelli più alti.