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 2009  dicembre 04 Venerdì calendario

Il divorzio fa sempre più male. Al portafogli- Prima ti sposo poi ti rovino. Rischia di assomigliare alla trama di un film americano (George Clooney che a momenti finisce sul lastrico per colpa di Catherine Zeta-Jones) la vita dei 260mila italiani che ogni anno divorziano o si separano

Il divorzio fa sempre più male. Al portafogli- Prima ti sposo poi ti rovino. Rischia di assomigliare alla trama di un film americano (George Clooney che a momenti finisce sul lastrico per colpa di Catherine Zeta-Jones) la vita dei 260mila italiani che ogni anno divorziano o si separano. Naturalmente in peggio, perché se è vero che in Italia (per fortuna) non esistono i contratti pre-matrimoniali, è anche vero che ci sono gli obblighi post-matrimoniali per il mantenimento di moglie e figli. Poi c’è la casa:quandoci si lascia,uno dei due deve fare armi e bagagli, e lasciare il tetto coniugale. E quando non ci sono abbastanza soldi per affittarne o comprarne un’altra? I più fortunati ritornano dai genitori. Gli altri escono dall’ufficio per infilarsi in un dormitorio pubblico o, peggio, in una stazione, su una panchina, o in auto. Impiegati di giorno e clochard di sera. I nuovi poveri sono loro: uomini e donne con un matrimonio fallito alle spalle. I dati dell’Associazione matrimonialisti italiani parlano chiaro. «Il 25%degli ospiti delle mense dei poveri in Italia sono divorziati (100mila l’anno) e separati (160mila l’anno)», spiega Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Ami. I nuovi poveri che pur lavorando e portando a casa (si fa per dire) uno stipendio, sono stritolati dai doveri che li legano finché morte non li separi all’ex coniuge. « un fenomeno che riguarda per lo più operai, impiegati e insegnanti», continua l’avvocato Gassani. E in otto casi su dieci sono i padri di famiglia a finire la giornata di lavoro con una cena alla mensa dei poveri. Ma sempre più spesso,registra l’Ami,fra i nuovi poveri finiscono anche le donne: professioniste o impiegate con l’obbligo di mantenere l’ex marito. Donne del Centro-Nord, ieri mogli felici e signore economicamente indipendenti, oggi povere e senza casa. Quella dei divorzi e delle separazioni, insomma, è la piaga sociale del 2000.Un problema destinato a crescere, stando ai dati dell’annuario statistico dell’Istat: divorzi e separazioni in crescita (2,3%e 1,2%), otto coppie su dieci che scelgono la separazione consensuale, 25mila minorenni che finiscono vittime dei divorzi dei genitori, 66mila che si barcamenano fra mamma e papà dopo la separazione. La soluzione? Nuove misure e aiuti economiciper «garantirealloggiaquestopopolo nuovi poveri. Anche loro - conclude Gassani - hanno bisogno di pari opportunità».