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 2009  dicembre 04 Venerdì calendario

«Condomini a numero chiuso» Tetto leghista agli immigrati- «Se un marocchino abita insieme a una famiglia italiana è più facile che si convinca a mangiare pane e salame o un buon risotto alla veneta, no? Se siammucchiano tutti nello stesso posto invece…»

«Condomini a numero chiuso» Tetto leghista agli immigrati- «Se un marocchino abita insieme a una famiglia italiana è più facile che si convinca a mangiare pane e salame o un buon risotto alla veneta, no? Se siammucchiano tutti nello stesso posto invece…». Parte dal risotto Alessandro Montagnoli, il sindaco leghista di Oppeano, Bassa veronese, per lanciare la sua ultima crociata. Dopo le moschee abusive, ora è la volta dei ghetti. «Non li sopporto», avverte, «perché non favoriscono l’integrazione». La sua idea è semplice: emettere un’ordinanza che stabilisca per ogni condominio un tetto, una sorta dinumerochiuso per gli immigrati.«Così evitiamo, come succede adesso, che in uno stabile abitino tutti stranieri in condizioni igieniche e di vivibilità pessime», spiega. Oppeano ”Opeàn, nello slang padano ”è un paesotto di 9300 abitanti, metà agricoloe metà industriale, in provincia di Verona. Gli stranieri sonocirca 1300, «molti sisonointegrati perfettamente », dice Montagnoli, «gli altri invece no». La goccia che ha fatto traboccare il vaso duegiorni fa. Un blitz dei carabinieri ha portato alla luce appartamenti sovraffollati, due clandestini arrestati e subito espulsi e palazzine, comealla Corte Rossa di Vallese,con23 residenti tutti stranieri. «Questa non è integrazione », ha tuonato Montagnoli che ha subito lanciato l’idea di un’ordinanza che preveda nelle residenze un tetto del 30 per cento per gli immigrati. «Ho dato mandato ad alcuni legali di studiare una proposta che sottoporrò al vaglio del ministero dell’Interno per il via libera definitivo», annuncia. D’ACCORDO ANCHE GLI STRANIERI Guai a parlargli di razzismo, però. «I primi a lamentarsi degli stranieri che fanno caos in questi appartamenti sono proprio gli immigrati regolari che abitano quidaunavita», dice Montagnoli, che è anche deputato, «molti di questi infatti sono coinvolti in giri di droga e di sfruttamento della prostituzione». Da queste parti, aggiunge, «trovare palazzine con tre italiani soltanto su 60 residenti è quasi la regola, soprattutto in alcune zone». Sul sito web dell’’Arena” i favorevoli alla proposta del sindaco sono solo il 33% a fronte di un 67 di contrari. Ma cosa vuoi che sia un sondaggio per un sindaco che governa dal 2004 ed è stato rieletto lo scorso giugno con il 78% delle preferenze. Qui non c’è proprio storia. Alle elezioni del 2004 la Lega aveva di fronte una lista composta da Pdl, Pd, Udc e Rifondazione comunista. Risultato? Tutti sbaragliati. dal 1995, unico comune d’Italia, che il Carroccio comanda a Oppeano ininterrottamente. Un laboratorio politico, come si dice, così perfetto da far piombare in paese l’estate scorsa uno staff di diplomatici e studiosi americani, inviati direttamente dal presidente Obama, per studiare da vicino il fenomeno Lega. «Sapevano tutto di noi», gongola Montagnoli, «gli abbiamo dimostrato che la Lega non è un partito che nasce dal nulla ma è fortemente radicato sul territorio». Per il team di osservatori foto ricordo sotto la statua di marmo del leone di San Marco, che con i suoi tre metri e mezzo d’altezza sovrasta il viale principale, e omaggio (graditissimo) a ognuno di una cravatta verde. IL PAESE LABORATORIO Pioniere in tutto, Montagnoli, dalle moschee alle ronde. Nel maggio 2008 le ruspe abbattevano nella frazione di Ca’ degli Oppi un edificio utilizzato dai musulmani della zona per pregare. Dopo diverse polemiche, il comune ha detto basta, ha comprato l’area per 70 mila euro e l’ha trasformata in zona verde dedicando la piazza ad Oriana Fallaci. «I miei cittadini non volevano che ci fosse questo insediamento », spiegò il sindaco, «perché creava problemi di vivibilità e di convivenza con i residenti ». Anche le ronde sono nate qui, due anni fa. A bordo di un’auto con la scritta ”Oppeano Comune sicuro” infatti alcuni vigilantes privati, ingaggiati dal Comune, si aggiravano per le strade facendo attività di pattugliamento e controllo tutte le sere. «I cittadini si sentivano al sicuro», spiega Montagnoli. E adesso? C’è un’associazione civile composta da ex carabinieri che si è offerta di fare volontariamente lo stesso lavoro. «Stiamo definendo la convenzione e poi facciamo partire il servizio», assicura. Alle invettive altisonanti Montagnoli preferisce il silenzio. Intanto va avanti come un carro armato a suon di ordinanze. L’ultima riguardairom. Perloro, su tutto il territoriocomunale, c’è il divieto assoluto di stazionamento. «Basta essere rigorosi», chiosa soddisfatto, «in fondo la gente mi ha votato per questo».