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 2009  dicembre 09 Mercoledì calendario

SAN MARINO FINISCE I SOLDI


L’interesse di IntesaSanpaolo. Due vertici in Banca d’Italia nell’arco di un paio di giorni. Gli sforzi continui dei commissari straordinari. E perfino un’indagine della Camera dei deputati. Tutto questo, però, potrebbe non essere sufficiente per salvare il gruppo Delta dal crac e dall’approdo dei libri in tribunale. La finanziaria controllata dalla Cassa di risparmio di San Marino è con l’acqua alla gola e di compratori pronti a rilevarla, fuori la porta, nemmeno l’ombra. La banca guidata da Corrado Passera sta portando avanti la due diligence sui conti, ma sembra lontana una proposta d’acquisto concreta. I soldi, insomma, stanno per finire e il rischio della liquidazione si fa sempre più concreto. «A fine dicembre finiscono le linee di credito, ma gran parte della liquidità è stata già utilizzata» spiega un documento riservato che circola fra i sindacati. Proprio fra le sigle del settore sale la tensione per i 900 dipendenti con il posto di lavoro a rischio. Più passa il tempo e più l’occupa - zione è a rischio. La prossima settimana a Montecitorio dovrebbe essere discussa un’interrogazione del Popolo delle libertà sul futuro del gruppo finanziario che in Italia opera con ben 25 società distinte. Alcune di queste, come accennato, hanno scatenato l’appetito di Intesa. La possibile discesa in campo del colosso bancario italiano, però, non convince del tutto i sindacati. Che temono sovrapposizioni - e quindi esuberi - sulle piazze di Roma e Bologna dove l’istituto di credito ha già personale in abbondanza. Sullo sfondo, i dati finanziari. Che mettono in luce un quadro assai buio. Due delle controllate, secondo prime stime non ufficiali, potrebbero chiudere il bilancio 2009 in profondorosso: la perdita diEunice Sim sfiorerebbe i 2,5 milioni e quella di Sedici Banca potrebbe addirittura sfondare il tetto dei 10 milioni. Quanto a Eunice, non è chiaro se Eni possa metterci le mani in virtù di una clausola del contratto con cui il cane a sei zampe aveva ceduto l’al - lora Sofid Sim a Delta. Una ventina di lavoratori italiani del gruppo sanmarinese potrebbe salvarsi grazie alla spa controllata dal Tesoro. Fari puntati, ovviamente, pure da parte degli sceriffi di Bankitalia. Che in estate aveva commissariato la società e in questi giorni ha decisamente alzato il livello di guardia. I due summit a via Nazionale della settimana scorsa si sono risolti con un nulla di fatto. Nel senso che i commissari scelti dal governatore, Mario Draghi, non hanno ancora trovato la quadra. Sul primo inquilino di palazzo Koch sono aumentate le pressioni delle sigle: Fabi, Fisac- Cgil, Ugl Credito e Uilca hanno scritto una lettera a Bankitalia affinché cerchi un equilibrio tra gli interessi degli azionisti e salvaguardia dell’occupazione. I sindacati tentano di far leva sul recente accordo tra Repubblica Italiana e San Marino in materia di collaborazione finanziaria. In una nota congiunta le sigle hanno chiesto un «tavolo di confronto » e hanno detto «no alla liquidazione ». Ad aumentare la preoccupazione, poi, ci sono le rilevazioni sull’an - damento della clientela: i depositanti, secondo alcuni appunti che circolano fra i sindacati, sarebbero in fuga con code lunghissime per prelevare i fondi dalle casse delle finanziarie Delta. Senza dimenticare gli accantonamenti per fondo rischi saliti alle stelle.