Alessandro Carlini, Libero 9/12/2009, 9 dicembre 2009
PROFESSIONE GUARDONA
Nell’epoca dei guardoni telematici a New York una fotografa trentenne ha trasformato quella che per qualcuno può diventare mania in vera e propria arte. Yasmine Chatila scruta con il suo obiettivo i palazzi della Grande Mela alla ricerca di frammenti di vita, fra luci e ombre, corpi nudi, pezzi di routine della città che non dorme mai. Trova soggetti sempre pronti per uno scatto ed è diventata un vero e proprio caso: le sue fotografie sono molto ricercate da chi non vuole perdere nemmeno uno degli ”Stolen Moments” (momenti rubati), come il titolo della sua raccolta in vendita in una galleria dell’Upper East Side. Ma Yasmine entra anche negli appartamenti della gente per carpire i momenti più intimi: una coppia che fa l’amore in cucina, un’altra che litiga, persone che si mostrano seminude. Il caso più singolare è quello di una ragazza che aveva allestito una sorta di spettacolo a luci rosse per gli operai che lavoravano di fronte al suo palazzo. Ogni giorno, puntuale come un orologio, si mostrava al suo ”pubblico”, senza vestiti, un’esibizionista secondo la fotografa, che però vorrebbe avere tanti soggetti come lei. C’è da dire che non mancano. la stessa Yasmine ad ammetterlo, spiegando che la gente sa benissimo che se farà l’amore di fronte a una finestra spalancata tutti vedranno. «Certo, non ti aspetti che la persona che ti guarda abbia una macchina fotografica». E questo ha avuto anche qualche risvolto legale, con le autorità che hanno valutato se si è di fronte a una violazione della privacy di normali cittadini che vivono normalmente nelle loro case. Ma anche gli esperti interpellati dal New York Post non hanno le idee molto chiare, soprattutto perché si tratta sì di spazi privati, come una camera da letto o una cucina, ma allo stesso tempo, se non si prendono le debite precauzioni, i vicini sono liberissimi di guardare e curiosare nelle vite degli altri. Certo, qualche soggetto di Yasmine è nudo, in certi casi si tratta di atti sessuali espliciti, ma non si scade mai nel pornografico e, soprattutto, nessuno è riconoscibile. Ecco perché l’artista non si è mai vista recapitare una querela da qualche inconsapevole modello, che casomai stava tradendo la moglie fra le lenzuola dell’amante. Quando infatti ha scattato una fotografia, inizia la fase di ritocco che può durare diversi giorni, le facce vengono rese irriconoscibili, si lavora su colori e livelli, alla fine l’immagine è molto diversa dall’originale ed è pronta per essere esposta. «Faccio tutto questo per cercare una connessione con questa gente anonima», ha spiegato Yasmine, «per dimostrare che tutti noi abbiamo un’umanità comune e le nostre differenze sono solo superficiali». Da quando c’è lei sui tetti della città, fra i newyorkesi qualcuno è spaventato, altri, invece, sembrano più contenti, sapendo che forse avranno qualche scatto di ”anonima” celebrità. E pensare che tutto è cominciato per gioco. Yasmine con un amico regista aveva iniziato a usare un binocolo, per trarre ispirazione dalla vita della gente, e poi è finita a fotografare quei momenti. In questo lavoro, però, come sanno bene quelli che lo fanno ad altri livelli, a partire dai paparazzi, bisogna imparare ad aspettare. A volte la fotografa se ne resta appollaiata con macchina e cavalletto per ore, addirittura per giorni. Ma arriva sempre il momento magico, quando qualcuno sposta la tenda e lo spettacolo inizia.