Italia Oggi 09/12/2009, 9 dicembre 2009
Gas, verso il rincaro da gennaio - Dopo un anno di cali tornano a salire le bollette del gas che dal primo gennaio potrebbero registrare un aumento del 2,8%
Gas, verso il rincaro da gennaio - Dopo un anno di cali tornano a salire le bollette del gas che dal primo gennaio potrebbero registrare un aumento del 2,8%. Vale a dire un rincaro pari a 26 euro su base annua per le famiglie tipo. Lo dice un’analisi di Nomisma Energia che non prevede invece variazioni per le bollette elettriche. Se l’indicazione trovasse conferma nel consueto aggiornamento trimestrale dell’Authority per l’energia, atteso entro fine mese, per il gas si tratterebbe del primo rincaro dopo quattro trimestri di ribassi Intanto diventano sempre più verdi i consumi energetici degli italiani. Lo scorso anno, infatti, gli utilizzi di energia prodotta da fonti rinnovabili nel nostro Paese hanno registrato un significativo incremento del 18% rispetto al 2007; quelli da gas sono stazionari, mentre le rilevazioni riportano segno negativo per tutti gli altri consumi. I dati sono contenuti nel «Bilancio energetico nazionale 2008», redatto dalla direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche del dipartimento energia del ministero dello sviluppo economico. «Il dato sull’aumento dei consumi di energia da fonti rinnovabili dimostra in modo inequivocabile che il Paese risponde bene all’obiettivo che il governo Berlusconi si è dato sin dall’inizio della legislatura per conseguire il riequilibrio del sistema elettrico, con una riduzione dei costi e minori emissioni di gas con effetto serra attraverso un mix delle produzioni di energia elettrica composto per il 25% da energia nucleare, il 25% da fonti rinnovabili e il restante 50% da fonti fossili, oggi all’83%», ha detto Claudio Scajola, ministro dello sviluppo economico, ricordando che «vogliamo garantire all’Italia energia elettrica a prezzi allineati con quelli di altri Paesi europei nel pieno rispetto dell’ambiente». Dal bilancio energetico nazionale 2008 emerge che lo scorso anno i consumi energetici nazionali primari sono stati pari a 191 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep), con una contrazione dell’1,2% rispetto all’anno precedente, evidente segno della crisi economici internazionali. I consumi di petrolio sono stati superiori ai 79 milioni di tep, quelli di gas naturale pari a 70 milioni tep, di combustibili solidi, quali carbone e coke, di poco inferiori a 17 milioni tep, di fonti rinnovabili pari a 17 milioni tep, mentre le importazioni nette di energia elettrica di 8 milioni tep. Se i consumi da fonti rinnovabili registrano un significativo incremento rispetto al 2007 (+18%), e quelli di gas sono stazionari, le rilevazioni riportano segno negativo per tutti gli altri consumi. In particolare le importazioni nette di energia elettrica denotano una contrazione del 13,5%, mentre i consumi di petrolio calano di quasi il 4% e i combustibili solidi del 2,7%. L’analisi dei consumi finali per settore mostra nel 2008 un calo del 5,4% rispetto al 2007 per l’industria (-8,7% per quanto i combustibili solidi, -8,1% per il gas, -3,2% per l’energia elettrica) a fronte di un consumo pari a 37,4 milioni tep; un calo del 2,7% per il settore dei trasporti (consumo pari a 43,7 milioni tep) che alla contrazione dei consumi di petrolio del 4,3% vede una crescita molto sostenuta di fonti pulite (+347,3 i biocarburanti rinnovabili, +13,6% il gas e +4,1% l’energia elettrica). I consumi per uso civile, influenzati dal clima più freddo del 2008 rispetto al 2007, sono stati pari a 45,3 milioni tep, sono stati in crescita del 4,8% per effetto dell’incremento dei consumi di gas (+7%), di quelli da fonti rinnovabili (essenzialmente legna e pellets +4,2%) e di energia elettrica (+2,6%), che compensano la riduzione dei consumi di combustibili solidi (-28,6%) e la sostanziale invarianza del petrolio (+0,3%).