Michele Serra, la Repubblica 9/12/2009, 9 dicembre 2009
CORSIVI
Abituarmi ai 130 all’ora mi era costato fatica. Ma ce l’avevo fatta, anche con il severo aiuto di un paio di autovelox. E ormai da qualche anno i 130, grazie all´acceleratore automatico, sono la mia velocità fissa. Si arriva pochi minuti dopo, si consuma di meno, ci si sente meno nevrotici, meno rapaci, meno incoscienti. Insomma un po´ meno stronzi, come direbbe Fini. Come me molti altri automobilisti, volenti o nolenti, si erano adeguati. Con conseguente diminuzione del numero dei morti. Ma era troppo bello per essere vero. Questo governo arcitaliano, che a partire dal suo leader pare fedelmente ricalcato sui vizi nazionali più tipici, e più triti, vuole levare quel limite, e alzarlo, nelle autostrade a tre corsie, a 150 all´ora. Che in Italia, arrotondando, vuol dire almeno 160. I sondaggi, per quello che contano, registrano la prevalente soddisfazione del popolo sovrano, che non vedeva l´ora di tornare a correre. La mia, dunque, è un´opinione di minoranza. Poiché lo è anche in altri campi, devo umilmente dedurne che sono più italiani loro di me. Consolazione non magra, sono molto più europeo io di loro: il limite medio europeo, a parte l´eccezione tedesca, è 125 all´ora. Vorrà dire che mi sentirò più a mio agio a Parigi e Londra che a Varese e Caserta. Me ne farò una ragione.