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 2009  dicembre 09 Mercoledì calendario

BROWN, AUTORE DA 10 MLN DI COPIE PER MONDADORI


«A Robert Langdon, il professore reso famoso dal Codice da Vinci e interpretato al cinema da Tom Hanks, non interessa affatto «se i miei libri (magari in formato ebook, ndr) venderanno oppure no». E forse neanche a lui, Dan Brown, che così racconta il suo rapporto con il mondo dell’editoria in occasione della presentazione de Il simbolo perduto, il suo ultimo libro, organizzata ieri a Milano da Mondadori. il primo incontro con la stampa italiana per l’autore, che ha già venduto con la sua ultima fatica letteraria un milione di copie nel nostro paese. E commenta: «Il successo non ha cambiato nulla, nel senso che tutte le mattine mi alzo alle sette, sette giorni a settimana e scrivo. E comunque ai miei personaggi non interessa che Dan Brown abbia più o meno successo. Rimangono quello che sono e devo lavorarci sopra». Del resto «a me è sempre interessato scrivere. Scrivi, scrivi, scrivi, il successo arriverà».

L’uomo che ha sollevato un vespaio di polemiche nel mondo cattolico con il Codice da Vinci, non si preoccupa dunque delle cifre. Ma Massimo Turchetta, direttore generale Edizioni Mondadori, si lascia scappare una battuta: «Posso dirlo, sono il fortunato editore di Dan Brown». I numeri gli danno ragione: Brown ha rappresentato per la casa di Segrate un bottino da 10 milioni di copie. Dan lo sa, e commenta: «Sono assolutamente grato a tutte le case editrici che mi hanno pubblicato. Certamente sono felicissimo della casa editrice con cui sto ora, so bene che magari alcune, soprattutto per i miei primi libri, possono ora essere molto deluse. Ma alla fine devo dire che hanno guadagnato tutti: quelli che mi pubblicano adesso, così come chi mi ha pubblicato all’inizio».

Lo scrittore benedice poi i volumi elettronici: «quando viaggio porto con me un ebook reader, così posso leggere più libri». L’ebook, per Brown, «è solo un altro formato, che permette un’interazione diversa e magari, sotto certi aspetti, anche più profonda tra autore ed editore. Il libro elettronico a dato estrema importanza all’editore, perché con l’ebook si arriva in tutto il mondo e i lettori riescono a trovare quello che vogliono sul web con maggiore facilità».

Anzi. «Parlare di libri elettronici e non tenere in considerazione il ruolo delle case editrici», aggiunge lo scrittore, «sarebbe come parlare del web ed eliminare Google, dicendo che non esiste. Sono favorevolissimo all’ebook, e per me è un mezzo interessante anche per l’interattività tra il lettore e chi si occupa di letteratura».

Brown, infine, dà uno sguardo a questo decennio confuso, segnato da due crisi economiche e tanti travagli storici. A ItaliaOggi dice: «Di epoche buie nella storia ce ne sono state tante, e questa non mi sembra tutto sommato tra le peggiori. Sono un ottimista e speranza è l’ultima parola con cui si chiude il mio libro».