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 2009  dicembre 07 Lunedì calendario

Atene, riesplode la violenza anarchica- ATENE - Fiamme nelle strade del centro. Lanci di pietre. Negozi presi d´assalto a un passo dal Parlamento

Atene, riesplode la violenza anarchica- ATENE - Fiamme nelle strade del centro. Lanci di pietre. Negozi presi d´assalto a un passo dal Parlamento. Almeno 22 feriti - tra cui il rettore dell´Università - e 180 fermi (tra cui 5 italiani). La partita di calcio Panathinaikos-Atromitos sospesa per mezz´ora a causa del fumo acre dei lacrimogeni. A un anno dalla tragica morte di Alexandros Grigoropoulos, il 15enne ucciso da un poliziotto a Exarchia, il cuore anarchico di Atene il 6 dicembre 2008, la capitale greca (come anche Salonicco) è ripiombata ieri nel caos. Gli appelli alla calma del presidente Karolos Papouolias - «onoriamo senza violenza una morte ingiusta» - e i 6mila uomini in assetto di guerra schierati già da un paio di giorni per le strade della città dal ministro dell´interno Michalis Chisocoidis non sono bastati. Il clima si era già surriscaldato nella serata di sabato, con i primi scontri a due passi dalla magnolia che sovrasta la lapide («aveva solo 15 anni», recita) costruita in Via Tzavela, dove è morto Alexandros. «C´è un nuovo governo socialista? Per noi non è cambiato niente - aveva confidato poco prima Gheorge Papathanassiou, felpa e pantaloni neri, accendendo l´ennesimo lumino accanto ai ciclamini freschi del mausoleo -. Domani sarà battaglia». E così è stato. Già dalla prima mattina alcuni gruppi di giovani, sostenuti da manifestanti arrivati da Spagna, Albania e Italia («Forza Livorno», firmato Brigate Amaranto, recita una dei mille graffiti freschi di pittura comparsi negli ultimi giorni a Exarchia) hanno preso d´assalto l´università, ammainando la bandiera greca, issando quella anarchica e ferendo gravemente a colpi di spranga il rettore Christos Kittas. Il corteo commemorativo è partito nella mattinata in un clima di fortissima tensione, aperto da un enorme striscione «Ricordiamo il sei dicembre» dietro cui sfilavano circa 3mila giovani. «Non voglio vedere Atene di nuovo a fuoco», aveva implorato ieri, in un´intervista a un quotidiano ellenico Vangelis, il padre di Alexandros. Ma appena giunti nel centro, alcuni gruppi di "Kukulofori", gli anarchici incappucciati protagonisti anche degli scontri seguiti all´assasinio nel 2008, hanno iniziato a tirar sassi contro la polizia. Che ha risposto con un fittissimo lancio di migliaia di lacrimogeni. Un copione già andato in scena tante volte negli ultimi dodici mesi lungo i vialoni tra il Parlamento e Omonia. Gli scontri sono proseguiti fino all´esterno dello stadio olimpico, con cestini della pattumiera rovesciati e dati alle fiamme, sassaiole improvvise e cariche della polizia, in mezzo a una fitta nebbia di gas. In serata, però, quando era prevista una nuova commemorazione in via Tzavela, la situazione sembrava essere tornata sotto controllo e gli uomini delle forse dell´ordine - schierati in piazza Sintagma con i loro scudi trasparenti a difesa di alberghi e negozi in una città deserta - confessavano, in fondo, «di essersi attesi di peggio». Le manifestazioni, però, continueranno anche oggi e la città è destinata a tenere il fiato sospeso per almeno altre 24 ore. E con lei il nuovo governo socialista di Giorgos Papandreou, alle prese con una crisi senza precedenti (il rapporto deficit/pil greco è al 12,7% e i mercati temono un crac del paese) e con una disoccupazione giovanile arrivata ormai vicino al 25%. Il timore dell´esecutivo - non ancora del tutto esorcizzato - era quello di trovarsi nella stessa situazione dello scorso anno, quando Atene per oltre un mese, dopo la morte di Grigoropoulos, è stata teatro di scontri di piazza quotidiani. Oggi, con l´economia nazionale sull´orlo del precipizio e il fiato della Ue sul collo, Papandreou non è in grado di permettersi un bis. Il 17 dicembre il caso Grecia sarà sul tavolo della Bce. Bruxelles ha dato tempo fino a gennaio al governo del Pasok per mettere a punto una finanziaria più severa di quella presentata in questi giorni in Parlamento, che prevede un congelamento delle assunzioni pubbliche (salvo che nei settori chiave come istruzione e sanità), nuove tasse su sigarette e alcol e un giro di vite (tutto da dimostrare) contro l´evasione fiscale. Riuscire a lasciarsi alle spalle senza nuove tragedie l´anniversario del 6 dicembre è così un passaggio chiave per un esecutivo che nei prossimi mesi sarà costretto a nuove misure di "lacrime e sangue". Difficili da far digerire non solo agli anarchici di Exarchia, ma soprattutto ai milioni di greci che solo un mese fa hanno dato la loro fiducia al centro-sinistra.