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 2009  dicembre 07 Lunedì calendario

«Ma come si fa a dire che non avevamo prove?»- PERUGIA – Altro che «non rispondo alle polemiche», co­me pure inizialmente dicono tutti: la verità è che le critiche arrivate dall’America – dai me­dia e da politici come la senatri­ce Maria Cantwell – non han­no lasciato indifferenti i magi­strati perugini

«Ma come si fa a dire che non avevamo prove?»- PERUGIA – Altro che «non rispondo alle polemiche», co­me pure inizialmente dicono tutti: la verità è che le critiche arrivate dall’America – dai me­dia e da politici come la senatri­ce Maria Cantwell – non han­no lasciato indifferenti i magi­strati perugini. Certo, «la procu­ra è serena». E sì, «noi siamo tranquilli, tutto si è svolto con trasparenza». Ma in alcuni mo­menti, nelle loro parole, è evi­dente il fastidio, il disappunto, il dispiacere per le dichiarazio­ni che arrivano dagli States. Per esempio Claudia Matteini, cioè il giudice che ha firmato l’ordi­nanza di arresto, dice chiara­mente che «per noi sono un’of­fesa. Fa sorridere che tutto arri­vi dagli Stati Uniti, visto che proprio per colpa di Amanda Knox un innocente come Patri­ck Lumumba si è fatto 15 gior­ni di carcere e solo grazie agli accertamenti della magistratu­ra è tornato libero». Il pm che aveva chiesto l’ergastolo per Amanda Knox e Raffaele Solleci­to, Giuliano Mignini, prima analizza nel merito le accuse e poi conclude: «Alla base ci so­no solamente due ingredienti, presunzione e superficialità». C’è un fattore da considera­re: perfino durante la requisito­ria il pubblico ministero aveva parlato di «ingerenze», di «pres­sioni continue», del «partito di Seattle». Lui ha già vissuto ten­sioni con gli Stati Uniti, per via di una vecchia vicenda legata al mostro di Firenze e allo scritto­re Douglas Preston. Oggi, però, ecco un nuovo ca­pitolo: dopo la con­danna a 26 anni di prigione per Amanda e a 25 per Raffaele, dall’Ame­rica arrivano «criti­che che sono all’or­dinamento italia­no, più che a me». Accetta di parlarne: «Nel meri­to, però. Dicono che non c’era­no prove per condannare i due ragazzi, ma come è possibile so­stenerlo? inaccettabile. Anche perché su questo caso, nei vari livelli, dal gip alla Corte d’assi­se, si sono espressi 19 giudici. Si tratta di ingerenze inaccetta­bili ». E spiega: «Noi abbiamo cercato elementi anche a difesa degli imputati, come dimostra la scarcerazione di Patrick Lu­mumba che fu arrestato dopo le inverosimili dichiarazioni di Amanda». In fondo, sostiene lui, «queste critiche, semplice­mente, non si capiscono». L’altro pm che ha sostenuto l’accusa contro Knox e Solleci­to, Manuela Comodi, risponde solamente alle critiche legate «al movente, al valore che gli si può dare, al dolo d’impeto: bi­sogna precisare che negli Usa questi aspetti sono frutto del ra­gionamento di singoli giudici, mentre da noi esistono regole precise, codificate, entro le qua­li i giudici devono rimanere. E sono state rispettate». Per Clau­dia Matteini «questo procedi­mento ha superato tutte le tap­pe senza neanche un’irregolari­tà. Il contraddittorio è stato am­pio. Le perizie mediche si sono svolte in incidente probatorio, quindi alla presenza dei consu­lenti delle difese. E l’indagine si è mossa nell’assoluta trasparen­za ». Dell’interessamento alla vi­cenda di Hillary Clinton, Ma­nuela Comodi in serata non vuole neanche sentir parlare: «Quelle sono polemiche politi­che, non mi interessano...».