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 2009  dicembre 06 Domenica calendario

BRUXELLES

Ci sarebbe lo «zampino» di hacker russi dietro il caso delle email «rubate» che evidenzierebbero come i climatologi hanno volutamente alterato i dati sul clima per rendere più credibile il riscaldamento globale. E non di hacker qualsiasi, ma di esperti informatici già altre volte a libro paga dei servizi segreti russi (Fbs) per lavori «sporchi». La denuncia lanciata sabato dal climatologo belga Jean-Pascal van Ypersele, numero due del Gruppo Onu sul cambiamento climatico (Ipcc), è stata ripresa e ampliata dal settimanale britannico Mail on Sunday.

L’ACCUSA - «Ho letto in diversi giornali che il file con le email piratate proveniva da un computer russo, identificato dall’indirizzo Ip», ha detto il climatologo belga. Ho buoni contatti in Russia, e mi dicono che là è normale che gli hacker, che sono molto abili, siano pagati per ”servizi’ di questo genere. Non solo hanno pubblicato e fatto circolare email ”rubate’, ma ne hanno anche fatto un’attenta selezione. Hanno passato in rassegna una corrispondenza di molti anni, comprimendo poi solo le email selezionate in soli 61 Mb», ha accusato van Ypersele. «Quella degli hacker russi pagati da qualcuno che aveva interesse a solevare un polverone proprio alla vigilia della Conferenza di Copenaghen, è un’ipotesi ragionevole, posso dirlo come scienziato».

RUSSIA - Secondo il Mail on Sunday, le email hackerate dall’Università di East Anglia sono state fatte trapelare da un piccolo server nella città siberiana di Tomsk. Il server è di proprietà della Tomline. Il link al quale si accedeva ai documenti è stato rimosso non appena le informazioni sono state riprese da altri siti. Il server viene utilizzato dall’Università di Stato di Tomsk e da altri istituti scientifici. I servizi segreti russi si sarebbero in passato rivolti ad hacker di Tomsk per chiudere siti sgraditi al Cremlino. Nel 2002 alcuni hacker di Tomsk avrebbero manomesso portale che diffondeva notizie critiche sulla Cecenia. «Non ci sono prove certe che l’operazione di hacking sia stata fatta da Tomsk, ma potrebbe esserlo», ha dichiarato un esperto russo, che ha definito l’operazione «sofisticata e ben fatta e dotata di motivazioni politiche in relazione a Copenaghen».


06 dicembre 2009