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 2009  dicembre 04 Venerdì calendario

Islam, sondaggio shock in Francia: il 46 per cento dice ”no” ai minareti- PARIGI - Il telefono dell’ufficio di Dalil Boubakeur , rettore della moschea di Parigi, non smette di suonare da quando il risultato del referendum svizzero sul divieto dei minareti è esploso come una bomba tra i musulmani moderati di Francia

Islam, sondaggio shock in Francia: il 46 per cento dice ”no” ai minareti- PARIGI - Il telefono dell’ufficio di Dalil Boubakeur , rettore della moschea di Parigi, non smette di suonare da quando il risultato del referendum svizzero sul divieto dei minareti è esploso come una bomba tra i musulmani moderati di Francia. «Chiamano tutti, da tutti i paesi. E’ stato uno shock, e non finirà qui» dice Boubakeur che di quei musulmani moderati, fautori di un islam «all’europea», è uno dei più famosi e più noti esponenti. E non è servito a tranquillizzare gli animi l’ultimo sondaggio pubblicato ieri, che rivela un possibile contagio dell’islamofobia elvetica in Francia, paese dove vive la più numerosa comunità musulmana d’Europa, oltre 5 milioni di persone. Ben il 46 per cento dei francesi si è detto contrario alla costruzione di nuovi minareti sul territorio della République. E il 41 per cento è ostile anche alla costruzione di nuove moschee. Certo, il 54 per cento pensa che organizzare un referendum sulla questione sarebbe «inappropriato». Ma per quanto tempo ancora resteranno una maggioranza? Il rettore della moschea Boubakeur è preoccupato. E non lo nasconde. «Certo che sono preoccupato - ci dice -. Direi molto, moltissimo preoccupato. Il no ai minareti degli svizzeri è significativo e rivela tante cose non dette esplicitamente, tanti retropensieri contro l’Islam che la gente magari fatica ad ammettere pubblicamente. Non mi aspettavo davvero un risultato del genere. E’ stata una sorpresa, una brutta sorpresa, sulla quale si deve riflettere». Le sue prime riflessioni quali sono? «Gli svizzeri hanno chiaramente espresso una preoccupazione per l’Islam come minaccia all’identità elvetica. E, come vediamo, questo sentimento non resta confinato alla Svizzera. Perché proprio adesso? «Io vedo un parallelismo chiaro tra l’avanzare di idee islamofobe e l’avanzare dell’integralismo islamico. Alla gente, ai cittadini europei, fa paura questo islam che si presenta come religione politica. Un Islam in cui lei e tanti esponenti religiosi dell’islam europeo non si riconoscono. «E’ da tanto tempo che noi diciamo che se i musulmani vogliono tolleranza, devono essere loro per primi tolleranti. Che l’Europa non era la loro casa. I fondamentalisti, gli integralisti, fanno molto male ai musulmani europei. Crede che il «suo» islam «alla francese» sia in pericolo? «I miei nemici sono gli integralisti, non le popolazioni europee. Mi oppongo da sempre ai musulmani che vogliono imporre la loro visione in Europa. Sono loro che vogliono trascinarci in una posizione di confronto. Io non faccio che ripeterlo: siamo in Europa, e non in Medio Oriente o in Africa. E in Europa esiste un’antica tradizione di separazione tra Stato e Chiesa, la laicità è un principio acquisito. Se noi musulmani vogliamo essere rispettati, dobbiamo rispettare. Ma in troppi oggi hanno interesse a spingere i musulmani verso l’estremismo».