Quirino Principe. Il Sole-24 Ore 6/12/2009;, 6 dicembre 2009
CARMEN VAL BENE UNA PRIMA
Non sappiamo se Carmen sia la più conosciuta e amata fra le creature del teatro musicale di tutti i tempi. impossibile stabilire primati di qualità quando si giudica qualcosa di non misurabile. Certo, Carmen è notissima e amatissima. I lettori appassionati di Nietzsche sanno che quest’ultimo la contrapponeva alla musica di Wagner, privilegiando Bizet. Non soltanto i maturi e i vecchi, ma anche i più giovani che apprezzano i film di Carlos Saura e di Francesco Rosi, hanno fami-liarità con quest’opera: con la trama, modello di altre tragiche storie, ma anche con la musica. Tanto celebre e amata è Carmen, da eclissare la figura del compositore, Georges Bizet (Parigi, giovedì 25 ottobre 1838 - Bougival presso Parigi, giovedì 3 giugno 1875). Alzi la mano chi sappia raccontare qualcosa della vita di Bizet, oltre a dire che morì trentasettenne. Se poi domandassimo ai frequentatori dei teatri d’opera chi sia stato l’autore della fonte letteraria, speriamo che almeno alcuni rispondano: «Mérimée», ma su ogni altro dettaglio, crediamo, buio totale,pur trattandosi di un importan-te scrittore dell’Ottocento francese. E i librettisti...? Via, via, si stenda un velo pietoso.
Prosper Mérimée nacque a Parigi mercoledì 28 settembre 1803. Laureato in giurisprudenza, già adolescente conosceva il greco, lo spagnolo, l’inglese, il russo. Fu uno dei primi studiosi e traduttori francesi di opere della letteratura russa. Archeologo esperto, nel 1834 fu nominato ispettore generale per i monumenti storici di Francia. Cominciò a redigerne un censimento, che è stato ed è tuttora fondamentale per le ricerche successive: quel censimento fu chiamato «la base Mérimée» e considerato una sorta di banca dati. Lo scrittore fu anche un abile e raffinato acquerellista. Come Berlioz dall’Italia, così Mérimée fu attratto dalla Spagna. Là conobbe la contessa Maria Manuela Ki-rkpatrick, spagnola per parte di madre ma figlia dello scozzese William Kirkpatrick, ex console degli Stati Uniti a Malaga, e moglie (separata) di don Cipriano Palafox de Guzmán y Porto-carrero, conte di Teba, e più tardi anche conte di Montijo. Nel 1830, quando conobbe Mérimée, Maria Manuela aveva una figlia di 4 anni, Eugenia María Ignacia Augustina, nata a Granada venerdì 5 maggio 1826. Eugenia, educataa Parigi e divenuta Eugénie, detta dalle sue amiche " Badinguette" con allusione alla disinvoltura con cui maneggiava i numerosi spasimanti, nel 1851 attrasse l’attenzione del quarantatrenne principe Luigi Napoleone, divenuto presidente della Repubblica grazie a un colpo di Stato. Il 2 dicembre 1852 costui divenne Napoleone III imperatore dei Francesi, e domenica 30 gennaio 1853 sposò Eugénie. Quel giorno, un epigramma anonimo percorse Parigi: «Montijo, plus belle que sage, / de l’empereur comble les voeux. / Ce soir, s’il trouve un pucelage, /c’est que la belle en avait deux»(«La Montijo, più bella che saggia, /appaga i voti dell’imperatore: / se è una verginità, quel che il sovrano assaggia / vuol dire che ne aveva ben due, quel tesoro!»). Sì, però Eugénie aveva 27 anni!
L’amicizia con le due Montijo valse a Mérimée i favori della Corte. Cinquantenne, già membro dell’Académie Française dal 1844, fu nominato senatore. Fra i suoi scritti, La Venus d’Ille (1837) narra di una villa presso Perpignan in cui un’antica statua di Venere di notte si anima e vive (da cui l’omonimo film di Mario e Lamberto Bava, 1978);
Colomba (1840), storia di una giovane ed eroica ragazza corsa; Carmen
(1845), il cui soggetto è una vicenda reale narrata a Mérimée da Maria Manuela verso il 1837; Lokis ( 1869), fiaba di origine lituana che narra di un essere nato da una donna e da un orso. Mérimée morì a Cannes venerdì 23 settembre 1870. Mesi prima, i giornali avevano annunciato la sua morte. Nel 1871, durante la Comune di Parigi, la casa e la biblioteca di Mérimée furono distrutte. I librettisti di Carmen furono Henri Meilhac ( Parigi, lunedì 21 febbraio 1831- ivi, martedì 6 luglio 1897) e Ludovic Halévy ( Parigi, martedì 31 dicembre 1833 -ivi,giovedì 7 maggio 1908).Si noti che quest’ultimo era figlio del drammaturgo, ebraista e grecista Léon Halévy ( 1802-1883), a sua volta fratello del grande compositore Jacques-FrançoisFromental-lie Halévy (1799-1862). Geneviève Halévy ( 1850-1926),figlia dell’illustre Fromental e cugina di Ludovic, aveva sposato Bizet, rimanendone presto vedova. Perciò Ludovic Halévy, oltre che librettista di Bizet, era suo cugino acquisito. Insieme, Meilhac e Halévy scrissero anche vari libretti per Jacques Offenbach:
La belle Helène , 1864; Barbe-Bleue , 1866; La vie parisienne , 1866; La Périchole, 1868.