Danilo Taino, Corriere della Sera 1/12/2009, 1 dicembre 2009
A Monaco di Bavier è iniziato il processo a John Demjanjuk, 89 anni, di origine ucraina, accusato di aver aiutato i nazisti a uccidere 27
A Monaco di Bavier è iniziato il processo a John Demjanjuk, 89 anni, di origine ucraina, accusato di aver aiutato i nazisti a uccidere 27.900 ebrei nel 1943. Demjanjuk non era un gerarca nazista, ma un soldato dell’Armata Rossa sovietica. Catturato nel 1942 dai tedeschi, fu addestrato e spedito nel lager polacco di Sobibor a occuparsi degli ebrei. Lì Demjanjuk rimase per sei mesi del ”43. L’imputato nega di essere mai stato a Sobibor e dice di non aver «mai ucciso nemmeno una gallina». La difesa sostiene che debba essere messo «sullo stesso piano» delle vittime, perché costretto a lavorare nel lager sotto la minaccia d’essere ucciso. L’accusa - questa è una novità nella storia legale tedesca - chiede una condanna non perché Demjanjuk abbia ucciso direttamente (non ci sono prove) ma perché era parte di un sistema finalizzato allo sterminio razionale di persone.