Roberto Satolli, Corriere della Sera 6/12/2009, 6 dicembre 2009
La mortalità per cancro sta calando in Europa, dopo aver avuto il suo picco massimo alla fine degli anni Ottanta
La mortalità per cancro sta calando in Europa, dopo aver avuto il suo picco massimo alla fine degli anni Ottanta. E’ quanto emerge dall’analisi condotta da Carlo La Vecchia e altri ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano. Questa conclusione vale in tutti i 34 Paesi europei dei quali sono stati analizzati i certificati di morte per il quinquennio 2000-2004, confrontati con i decenni precedenti a partire dal 1975, compresa la Russia e con la sola eccezione della Romania. Contemporaneamente un altro rapporto italiano, della associazione dei registri tumori, conferma questo andamento favorevole con maggior dettaglio per il nostro paese. A che cosa è dovuto questo miglioramento? Per alcuni tipi di cancro la buona notizia è solo una conferma di una tendenza iniziata tempo fa. Ma soltanto negli ultimi anni possiamo dire che quasi tutte le neoplasie sono in ritirata come cause di morte, o al massimo restano stabili, con pochissime eccezioni. Tra queste la più notevole riguarda i tumori al polmone, la cui letalità è tuttora in aumento nelle donne, mentre negli uomini è in calo da tempo, come accade anche per tutti gli altri tumori che dipendono dal fumo di tabacco. Purtroppo le donne, pur avendo cominciato a fumare più tardi nel secolo scorso, sono ora più lente nell’abbandonare l’abitudine e ne stanno pagando un prezzo elevato. Per fortuna nel sesso femminile continua il declino di mortalità da tumore all’utero e, più recentemente, anche da cancro al seno, grazie soprattutto al Pap test per il primo e al miglioramento delle tecniche terapeutiche il secondo. Altre buone notizie per entrambi i sessi riguardano il calo persistente di mortalità da cancro allo stomaco e quello più recente del tumore all’intestino. Insomma, il bilancio degli ultimi venti anni di lotta al cancro è positivo, ma non c’è dubbio che i successi maggiori, in termini di vite salvate, sono venuti da pochi cambiamenti epocali che si è riusciti a introdurre negli stili di vita: oltre alla riduzione del fumo, soprattutto l’alimentazione più sana che si è affermata nel continente. Una nota negativa, per quanto riguarda l’Italia, è il fatto che i dati dei registri tumori segnalano che le regioni meridionali stanno perdendo il vantaggio che storicamente avevano sul resto del Paese, perché le buone abitudini mediterranee stanno scomparendo. Ci sono infine tumori oggi ben curabili - come per esempio quelli del testicolo, le leucemie e alcuni linfomi - per i quali hanno contato soprattutto i progressi della tecnologia medica, che ha permesso diagnosi più tempestive e cure più mirate ed efficaci. Poiché però si tratta di tumori poco frequenti, questi successi ’pesano’ meno sulle statistiche generali, anche se questo non significa che siano di minor importanza, anche perché riguardano spesso giovani o addirittura bambini.