Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 05 Sabato calendario

Una battaglia durissima, lavorato­ri contro difensori dei lavoratori, un confronto che non t’aspetteresti

Una battaglia durissima, lavorato­ri contro difensori dei lavoratori, un confronto che non t’aspetteresti. A finire in tribunale - in questi giorni al civile c’è stata la prima udienza ­la federazione romana del partito di Rifondazione comunista e la coope­rativa La zona rossa, che negli anni 2006-2008 si occupò delle affissioni dei manifesti elettorali. «Per quel­l’incarico il partito ci deve 78.300 eu­ro » rivendicano gli impiegati della cooperativa, assistiti dall’avvocato Mario Cesareo. Per sostenere la loro lotta (il mestiere lo conoscono) han­no steso striscioni sulla tangenziale dov’è scritto «Rifondazione come i padroni, non paga i lavoratori». E hanno addirittura creato un sito, dal nome esplicito «Rifondazione non paga», oggetto però di una que­rela da parte di esponenti del parti­to che vi avrebbero rintracciato con­tenuti diffamatori. Un rapido riepilogo. A gennaio 2009 La zona rossa fa ricorso per ot­tenere i soldi, ma la controparte di fronte al decreto ingiuntivo di paga­mento presenta opposizione. Si arri­va così in aula: la cooperativa chie­de la provvisoria esecuzione del de­creto, in attesa della sentenza, ma il giudice rigetta l’istanza, e fissa il prossimo 6 maggio come termine per presentare nuove memorie. «La richiesta è pretestuosa, non c’è nessun contratto, niente che spieghi come si arrivi a quella cifra stratosferica» sottolinea l’avvocato del Prc Roma, Antonino Piro. «L’in­tesa è stata sempre fiduciaria, tant’è che fino al 2006 i pagamenti si sono svolti regolarmente, dietro presenta­zione di fattura» ribatte Cesareo. E i due, ad una voce: «Per favore, nien­te strumentalizzazioni politiche». Laura Martellini