Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 05 Sabato calendario

DUE PEZZI SULLE OSSA DI LORCA

1. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MADRID di Elisabetta Rosaspina - Federico García Lorca non si trova. Dalla riservatezza che accompagna gli scavi nella zona di Granada, tra Viznar e Alfacar, dove un testimone del tempo assicurava che fosse sepolto il poeta, trapela la notizia più inattesa: in cinque, delle sei presunte fosse comuni localizzate nell’ area, non c’ è traccia di resti umani. Né di Lorca né dei compagni di sventura, un maestro, un agente del fisco e due apprendisti toreri anarchici, fucilati assieme a lui il 19 agosto 1936 dai franchisti, al principio della guerra civile. Rimane ancora una fossa, un altro fazzoletto di terra dove il «georadar» ha stabilito che, in tempi più o meno remoti, il suolo è stato smosso in profondità. Se nemmeno lì dovessero apparire ossa umane, la Spagna si confronterà con un enigma storico eccezionale: la fine di uno dei suoi maggiori letterati. Circolano le prime voci su possibilità finora neppure prese in considerazione: come la decisione di Francisco Franco, nel 1956, di portare segretamente i resti di Lorca nel gigantesco tumulo della Valle de los Caidos, il mausoleo fatto costruire dal dittatore a nord di Madrid. anche possibile che gli stessi assassini abbiano deciso di far sparire, poco dopo, i cadaveri e le prove dell’ esecuzione, dato che Lorca era uno scrittore già noto e l’ esito della guerra non era scontato. In ogni caso, la lapide che da più di trent’ anni indica a passanti e pellegrini, nel parco intitolato a Lorca, l’ ultima dimora dell’ autore di Romancero gitano, ha sovrastato finora soltanto la nuda terra.
Elisabetta Rosaspina

2. LORCA, IL MISTERO CONTINUA. NON SI TROVANO LE SUE OSSA di Omero Ciai - Settantatré anni dopo la sua morte Federico García Lorca è ancora un desaparecido. La fossa comune nella quale all´alba del 19 agosto 1936 i franchisti gettarono, dopo averli fucilati, il suo cadavere; quelli dei due toreri anarchici, Francisco Galadí e Joaquín Arcollas; e quello del maestro repubblicano Dióscoro Galindo: con molta probabilità non è dove tutti credevano che fosse. Ad individuare il luogo fu, dopo anni di ricerche con uno scoop di risonanza mondiale nel 1966, lo storico britannico Ian Gibson. In Andalusia, nelle campagne di Granada, lungo il cammino tra Viznar e Alfacar, vicino ad un posto chiamato Fuentegrande. Nel 1986 il comune della città andalusa comprò i terreni e nel luogo dove si pensava che fossero i resti mortali di uno dei più grandi poeti spagnoli del Novecento sorse un parco e venne inaugurato un monumento che ne ricorda il sacrificio.
Dopo anni di polemiche, battaglie legali e burocratiche, qualche mese fa la Regione Andalusia diede ordine ad una équipe dell´Università di Granada di iniziare gli scavi per recuperare le ossa di Garcia Lorca e degli altri repubblicani fucilati all´inizio della Guerra Civile (1936-39). Ma a pochi giorni dalla fine dei lavori nell´aerea segnalata non c´è traccia di quei resti. Archeologi ed esperti hanno già esaminato senza successo cinque siti dove, secondo le indagini, poteva trovarsi la fossa comune. Ne restano due. E una settimana di lavori. Se non troveranno nulla nei prossimi giorni le ricerche si fermeranno, probabilmente per sempre, ma un pezzo di storia andrà riscritto.
Ieri, il più grande biografo del poeta, Ian Gibson, ha lanciato un appello dalle colonne di El Paìs: «Non fermatevi, bisogna continuare a cercarlo, sono certo che stia lì». «Mi sento male - ha aggiunto il grande ispanista, autore di numerosi studi su Lorca e sulla "Generazione del ”27" (l´avanguardia artistica della quale fecero parte anche Buñuel e Dalí) - non penso ad altro per tutto il giorno. Temo per la mia salute mentale, García Lorca rappresenta 45 anni della mia vita». Gibson individuò il luogo nel quale si credeva che fosse la fossa comune di Lorca a metà degli anni Sessanta, in piena dittatura, grazie ad una serie di testimonianze che lo portarono ad Alfacar. Anni dopo, partendo dai lavori di Gibson, anche il Comune di Granada svolse le sue ricerche. Arrivando nello stesso posto. Quando, qualche tempo fa, la Regione decise le esumazioni la famiglia del poeta si oppose. Laura, la nipote, disse che il ritrovamento del resti non avrebbe comunque sanato le ferite subite dalla sua famiglia.
Quando venne ucciso García Lorca aveva 38 anni e la Guerra Civile era iniziata da appena un mese. Per sfuggire ai franchisti che lo cercavano, il poeta si era nascosto in casa dei fratelli Rosales dopo che suo cognato, sindaco socialista di Granada, era stato fucilato. I Rosales appoggiavano il golpe di Franco contro la Repubblica ma il più giovane dei fratelli era poeta e amico di Lorca. Qualcuno lo denunciò e l´ordine di giustiziarlo venne dato segretamente. Più che il giovane Federico i franchisti volevano punire suo padre, che era un latifondista progressista, odiato dagli altri proprietari terrieri fascisti di Granada. Ad indicare il luogo della fossa a Gibson nel ´66 fu Manuel Castilla, quello che l´aveva scavata. L´ispanista sostiene che «è impossibile che mi abbia mentito, non ne aveva ragioni. Quando arrivammo sul posto eravamo entrambi terrorizzati, Franco era al potere e nessuno in Spagna voleva che si scoprisse la tomba del poeta né che si ricordasse il suo martirio».
Ma la settimana scorsa è uscito un libro che mette in dubbio le conclusioni di Gibson. Sulla base della testimonianza della figlia dell´uomo che arrestò il poeta l´autore insinua che chi seppellì Lorca mentì a Gibson. Dunque, il mistero continua. Altre ipotesi, a suo tempo scartate, che tornano d´attualità sono legate alla possibilità che, dopo averlo ucciso e gettato nella fossa comune, i franchisti trasferirono il corpo del poeta in un altro luogo o ne dispersero i resti per impedire che fosse ritrovato. L´assassinio di Federico García Lorca ebbe un impatto internazionale enorme e fu una pessima pubblicità per Francisco Franco che guidava l´esercito golpista contro la Repubblica. Dunque meglio un desaparecido piuttosto che una tomba dove vegliarlo e ricordarlo.
In Poeta a New York, un´opera scritta sei anni prima della morte, lo stesso Lorca immaginò una profezia che rischia di essersi già compiuta. Scrisse: «Cercarono nei caffè, nei cimiteri e nelle chiese, aprirono le botti e gli armadi, martoriarono tre scheletri per rubarne i denti d´oro. Ma non mi trovarono. Non mi trovarono? No. Non mi trovarono».