Andrea Marcenaro, First dicembre 2009, 4 dicembre 2009
MI RESTANO SOLO LE ALIENE
First, dicembre
Il matrimonio artistico tra il re del fumetto erotico e il Vincenzo Cerami sceneggiatore, vale a dire la persona meno erotica che mente umana possa concepire, si è consumato su Gli occhi di Pandora, gran fumetto di recente uscita, dove il solito pezzo di figliola cosce all’aria viene rapita dal padre, che l’aveva abbandonata per fare il gangster, anche se a rapirla poi non è stato lui, bensì un cinico poliziotto, il quale a sua volta, e insomma, chi vuol saperla tutta si compri il fumetto. Ha in cantiere un’altra cosa, Milo Manara: ventisei puntate del Ragazzo della via Gluck per Sky, protagonista Adriano Celentano, e sceneggiatore ancora Cerami. Ma non è per questo, che siamo andati da lui. Ci siamo andati, per dirla papale, per registrare le reazioni di un erotista, erotomane, erotofilo, o come accidenti bisogna definire il Manara artista, alle prese con una realtà che sembra ormai diventata più erotista, erotomane, erotofila, della sua stessa fantasia.
Brutti tempi per lei, vero?
«Perché?».
Come perché? Ci sono più tette a balconcino in una via di paese che in tutti i suoi disegni.
«Vero. Mi sento allegramente superato».
E che si fa?
«Proveremo con qualche altra trasgressione».
Lavorerà con Celentano. Cosa c’entra lui con lo spirito delle sue tavole erotiche?
« stato un maestro di musica e rivoluzione del costume, e anche di erotismo, perciò».
Sul sesso Celentano le sembra rock?
«Lento non sembra».
Conservatore nemmeno?
«Talora, forse».
In che senso?
«Ricorda Caro beat?».
La canzone?
«Quella strofa: ”Guarda che coppia, dicono già, visti di spalle chi è la donna non si sa”. Ce l’aveva un po’ coi capelloni».
Appunto.
«A parte tutto, io mi picco di saper distinguere una donna da un uomo anche di spalle».
Un reazionario, dunque, Celentano.
«Sciocchezze. Può darsi che non abbia mai amato la controcultura».
E Cerami, cosa le dice sulle donne?
«lnsiste sulla mercificazione del corpo. Parla dei corpi in carne e ossa, non fa disegni di fantasia come me. Sono due piani diversi».
Non gli risponde niente?
«Mi viene da citare Frine, la modella di Prassitele. Accusata di prostituzione, si denudò davanti ai giudici e venne assolta. Perché la bellezza seduttiva è un valore in sé, che assolve da qualsiasi altro peccato. La capacità di sedurre é un bene prezioso, tanto più in quanto non meritato. Non è una virtù, non la conquisti con lo volontà e proprio per questo la rende irresistibile. Direi giusta».
Cerami che le risponde?
«Che la mercificazione del corpo delle donne dentro cui siamo immersi è micidiale».
Dagli torto...
«Non ho detto che gli do torto, al contrario».
Lei riempì di sesso hard perfino Mao e la rivoluzione culturale cinese. Nei night di Shanghai le sue fantasie più spinte sembrerebbero quelle di un ragazzo di paese.
«Vero. Sa qual è la mia fortuna?».
Non vivere a Shanghai.
«Macché, qui in Valpolicella è quasi uguale, la mia fortuna è di essere attivo a un’età avanzata. Ormai ho dato». [...]
Non crede che i disegni di Manara, se Manara non si fosse dichiarato apertamente, compulsivamente di sinistra, passerebbero come quelli di un fascista maniaco?
«L’Avanti! mi accusò esattamente di questo, anni fa. Un mercificatore che usava la donna per fare quattrini. Risposi che, fosse stato solo per fare soldi, mi sarei iscritto al Psi».
Non brillantissimo.
«Più dell’Avanti!».
Qual è la differenza tra le veline e le sue donnine?
«Le mie donnine sono quel che sono. Devo ripeterlo? Sono disegni, fantasia. Certo non mostrano il corpo per reclamizzare automobili».
Farebbe un fumetto erotico sulle escort? «Sì, e chiarendo una cosa. Se a settant’anni passati si hanno desideri di quel tipo, è positivo».
Manara berlusconiano?
«Scriva bene questo: offrire seggi in cambio di piacere è orrendo e inaccettabile».
Berlusconi nega di averlo fatto.
«Lui nega? Io ho sentito Patrizia D’Addario e le altre ragazze, mi basta e mi avanza».
Come disegnerebbe le sue escort, buone o cattive?
«Sono donne che mettono a frutto il loro potere. Non sindaco. Poi hanno un’anima, ce ne sono di buone e di cattive. Su un’altra cosa sono d’accordo con Berlusconi».
Quale?
«Non pagherei mai una donna. Il massimo del piacere è sentire autentico il godimento di lei».
Sdrucciolevole terreno.
«Figuriamoci, ma se paghi una donna sei sdrucciolato in anticipo. E torno a bomba: offrire seggi non vuol dire nient’altro che pagare, anche se non di tasca propria, ma con le nostre tasse».
Le ripeto che Berlusconi nega.
«Le ripeto che ho sentito Patrizia e le altre, mi basta e mi avanza».
Sono più erotiche e trasgressive le escort di regime che la danno al potente, o le lesbiche che chiedono il matrimonio?
«Non c’è dubbio. La richiesta di regolarizzazione è la cosa più noiosa e antierotica del mondo».
Il gay pride è quanto di più civile e trasgressivo insieme.
«Il senso del peccato muore, quando il politicamente corretto si impone».
Faremo a meno del senso del peccato. «Non esiste vita, senza il senso del peccato».
Le tette e i culi di cui sono piene le televisioni rappresentano il senso del peccato?
«Quella è la morte, del peccato».
Signor Manara, lei è incontentabile.
«La fantasia è incontentabile».
Una volta ha detto: «Sicuramente non sono schierato con Berlusconi per via dello sfacelo culturale che porta nel Paese». Scusi, non era lo sfacelo che voleva lei? In tv, dico: tette, culi, libertà sessuale a quarantadue pollici...
«Non era quello che volevo io. Le trasmissioni Mediaset, e non solo, sono inguardabili. C’è un’assenza così assoluta di erotismo che mi dà fastidio. E l’erotismo non è riducibile a tette e culi». [...]
Tanta fatica per niente. Sta cominciando a ricoprire un po’ le sue eroine?
«Certo che lo sto facendo. L’inflazione di nudo devasta. La mia musa è per strada».
Cioè?
«La signora che indossa la gonna corta, sale in treno, uno di fronte guarda, e lei la tira giù di continuo. Finto-infastidita. Cioè, tira giù quello che ha indossato perché stesse su».
Be’, stiamo tornando all’ovvio.
«E proprio lì bisogna tornare».
L’espressione è sua. Ha detto: «La più gnocca in politica è Anna Finocchiaro». Falso, ritiri immediatamente il giudizio.
«Confermo. E da quando ha gli occhiali, è ancora più eccitante».
Ha detto: «I Paesi islamici mi mettono a disagio». Ritiri almeno questo».
«Nemmeno. Ho fatto un viaggio in Pakistan, India e Nepal. Saltava agli occhi la differenza tra gli islamici pakistani e la libertà che si respirava in India e Nepal».
Può precisare?
«L’assenza di donne per la strada induce negli islamici comportamenti lassisti, pisciano per trada, si stravaccano, appaiono privi di ritegno».
Ciò che sta dicendo suona molto di destra.
«La società ìslamica è oppressiva. Non si può dire? una grande caserma».
Personaggi facoltosi le chiedono ancora di fare ritratti sexy delle loro mogli?
«Ogni tanto, è una bella avventura».
E fa ancora disegni per le monache del convento delle Sorelle della Misericordia? «Non solo per loro. Anche per altre monache e per frati di altri conventi».
Le rivolgono prima qualche predicozzo? «Mai».
Lei ha conosciuto Roman Polanski.
«A Parigi. Dovevamo realizzare insieme un cartone animato sui miei fumetti. Manon se ne fece nulla. Il produttore americano si tirò indietro per via di quella vecchia storia».
Lui come le sembro?
«Cortese, sensibile, una magnifica impressione».
Lo metterebbe dentro o lo lascerebbe libero?
«Cosa devo dire? Non giudico».
Provi.
«Dipende se la ragazza era consenziente».
Non pare che lo fosse.
«Allora è grave».
Come giudica la pedofilia?
«Un crimine terribile, anche dal punto di vista erotico. I suoi effetti più tragici sono la devastazione della sfera erotica della vittima che, anziché scoprire l’erotismo all’età giusta attraverso un percorso naturale, lo subisce come un terremoto. Sul piano della fantasia, letterario, non ho nulla contro il lolitismo. Ma le persone non sono disegni. Quando sono reali, c’è la legge. Punto».
Sogna ancora di ammazzare qualcuno?
«Spesso».
Sa perché le capiti?
«Perché non so, so da quando».
Da quando?
«Dopo aver letto Delitto e Castigo mi sono convinto di essere un assassino».
Anche di giorno?
«Per un po’. Poi ho cominciato a sognarlo, i sensi di colpa di Raskolnikov sono entrati dentro di me e non ho più smesso di sognare di uccidere».
Chissà che risvegli.
«La gioia che non sia vero è ogni volta una scoperta».
Diceva che occorrerà trovare nuove trasgressioni, ha già in mente qualcosa?
«L’unica via d’uscita per un autore erotico, credo sia la fantascienza».
Togliere le mutande agli alieni?
«Magari».
Come fanno due antenne e un paio di gambette verdi ad eccitarci?
«Le dirò: si può anche eccitare qualcuno al di là del sistema antropomorfo».
Le credo sulla parola. Vuole a questo punto ritirare quell’assurdo giudizio sulla signora Finocchiaro?
«Nemmeno per idea».
Andrea Marcenaro