Guglielmo Buccheri, La stampa 3/12/2009, 3 dicembre 2009
La scuola apre allo sport Due ore alle Elementari- Nella valigia dei materiali c’è spazio per le corde, i cerchi, le bacchette, il tappetino e il cronometro
La scuola apre allo sport Due ore alle Elementari- Nella valigia dei materiali c’è spazio per le corde, i cerchi, le bacchette, il tappetino e il cronometro. Un kit completo per ogni istituto elementare, mille plessi scolastici che, dal prossimo febbraio (e per due ore a settimana), apriranno le porte della palestra al progetto «alfebetizzazione motoria nella scuola primaria». Una rivoluzione? Sì per il numero uno dello sport italiano, Gianni Petrucci. Sicuramente per il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini e per il sottosegretario con delega allo Sport, Rocco Crimi. Una svolta spartiacque perché, per la prima volta, esperti, laureati in Scienze Motorie o all’Isef, cercheranno di trasmettere ai bambini dai sei ai dieci anni le dinamiche per la conoscenza del corpo, delle funzioni percettive, della relazione fra spazio e tempo, ma, anche, del linguaggio dei movimenti come modalità per comunicare. Il tutto sviluppando il senso delle regole, del fair-play, del rapporto fra prevenzione, salute e benessere perché l’educazione motoria seguirà precise linee guida scientifiche. Lo sport entra, così, in contatto con il mondo della scuola elementare. Prima con una fase «pilota», poi con un progetto di tre anni, fino al 2013, che dovrà coinvolgere gradualmente tutti gli istituti primari d’Italia. Ultimi in Europa L’Italia si muove in una direzione dove, in Europa, è fra gli ultimi posti in graduatoria: quindici paesi ci stanno davanti nella classifica delle ore dedicate allo sport in tutto il ciclo scolastico. L’accelerazione nasce sotto la spinta di voler contrastare fenomeni che, negli ultimi tempi, hanno portato sotto i riflettori problematiche prima sconosciute o solo eccezionali. I dati sulla sedentarietà o obesità fra i giovanissimi (in due anni, l’Italia ha visto un milione di praticanti di attività sportive in meno), ma, soprattutto, i casi di bullismo anche fra i più piccoli scolari, hanno segnato il confine. «Questo progetto - spiega il ministro Gelmini - ha una grande valenza educativa e colma una grave lacuna: la mancanza nella scuola elementare dell’educazione fisica. Con questa iniziativa introduciamo l’attività motoria per i più piccoli in risposta agli allarmi sulla sedentarietà che arrivano dalla comunità scientifica. E, poi, fare sport già alle elementari è un ottimo strumento per combattere il bullismo, sfogando in positivo le energie in eccesso». Mille operatori esterni che si affiancheranno ai docenti. Esperti scelti da veri e propri «formatori» del ministero e del Coni che verificheranno le ricadute concrete del progetto sul benessere degli alunni. E, i costi? Dal Foro Italico fanno sapere di aver investito 5 milioni di euro per la fase sperimentale. Il resto dovrà farlo lo sblocco dei 24 milioni per ora ancora accantonati dal Tesoro e, soprattutto, un’azione congiunta Coni-governo perché, indiscrezioni, parlano della necessità di un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro quando il progetto verrà completato. «Spero che il sottosegretario Crimi telefoni a Tremonti...», sorride Petrucci prima di parlare di «giornata storica che vale più di un’oro olimpico perché stiamo parlando di un cambiamento culturale del paese». Gran Bretagna Nel 2002, il governo Blair, ha inserito nel programma degli allievi dai 5 ai 16 anni almeno due ore settimanali di sport. I maestri specializzati nella scuola primaria sono passati da 3.500 a 17.000.