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 2009  dicembre 03 Giovedì calendario

Cabibbo: "il creazionismo non abbia cittadinanza"- «No, il creazionismo non è scienza. E nemmeno cultura cattolica cristiana

Cabibbo: "il creazionismo non abbia cittadinanza"- «No, il creazionismo non è scienza. E nemmeno cultura cattolica cristiana. Anche la chiesa oggi è si aperta alle teorie di Darwin. Quell´idea non ha alcun diritto di cittadinanza nella nostra società». Nicola Cabibbo è uno dei più importanti fisici italiani. Insegna alla Sapienza di Roma e presiede la Pontificia accademia delle scienze. Il suo no al mito del creazionismo è la reazione all´ennesimo rigurgito di cultura anti-scientifica in Italia: il convegno "Evoluzionismo. Il tramonto di un´ipotesi" ospitato a febbraio dal Cnr. Nulla di strano che qualcuno trovi più attraente il mito rispetto alle teorie di Darwin, in un paese che nel 2004 cancellò l´evoluzione dai programmi scolastici. Né che organizzi un convegno come quello al Cnr, e pubblichi un volume con gli atti in cui si sostiene tra l´altro che il grand canyon si è formato nel giro di un anno per via del diluvio universale e che la Terra è troppo giovane per aver consentito il dipanarsi dell´evoluzione umana. A suscitare sconcerto nell´ambiente scientifico sono state proprio la sede (il palazzo del Consiglio nazionale delle ricerche a Roma) e il simbolo riportato sul volume degli atti accanto al nome della casa editrice: sempre quello del principale ente pubblico italiano dedicato alla scienza. Il convegno risale al 23 febbraio. Nel frattempo gli atti sono stati pubblicati dalla casa editrice Cantagalli con un contributo del Cnr di 9mila euro. A organizzare il consesso a porte chiuse proprio nell´anno in cui si celebrano i due secoli dalla nascita di Darwin e i 150 anni dalla pubblicazione de L´origine delle specie, è stato il vicepresidente del Cnr, Roberto De Mattei. E la liaison fra un ente pubblico dedicato alla ricerca scientifica e un convegno sul tramonto dell´evoluzionismo non ha mancato di suscitare polemiche. Anche perché, proprio in quei giorni, l´università gregoriana organizzava un meeting internazionale per aprirsi alle teorie dell´evoluzione. «In qualsiasi paese normale, governato dal buon senso, tesi come quelle del convegno getterebbero nel ridicolo chiunque fosse così temerario dall´affermarle», scrive su Micromega Telmo Pievani, che insegna filosofia della scienza alla Bicocca di Milano. E Marco Cattaneo, direttore de Le Scienze, nel suo blog attacca direttamente De Mattei: «Come è possibile che rivesta un incarico di primo piano nel più importante ente pubblico di ricerca del paese e allo stesso tempo organizzi convegni in aperta contraddizione con l´evidenza scientifica? Come si sentiranno i biologi del Cnr con un vicepresidente così?». De Mattei, professore di storia del cristianesimo all´università europea di Roma e presidente della fondazione Lepanto "per la difesa dei principi e delle istituzioni della Civiltà Cristiana", è al Cnr dal 2003 come subcommissario e dall´anno successivo come vicepresidente. Nel suo curriculm parallelo a quello istituzionale, figura l´organizzazione nel 2000 - subito dopo il Gay Pride della capitale - di una marcia di espiazione da piazza San Giovanni al Santuario del divino amore per "cancellare l´offesa arrecata alla capitale del cristianesimo". Nella polemica, però, il biologo dell´università di Lecce Ferdinando Boero, tira in ballo direttamente Luciano Maiani, il presidente del Cnr che fino a ieri aveva cercato di schivare le polemiche citando la libertà d´espressione. «Qui la libertà d´espressione non c´entra» replica Boero in una lettera a Maiani. «Se Lei manda a una rivista scientifica un articolo dove dice che la Terra è piatta, il suo articolo viene bocciato. Questo convegno esprime posizioni analoghe a queste. E ha l´etichetta del Cnr». Maiani ieri ha così deciso di ribadire che l´impegno dell´ente di ricerca segue esclusivamente il solco della scienza. «Il convegno si è svolto per iniziativa del vicepresidente - si difende il fisico che ha assunto la direzione nel 2008 e ha trovato De Mattei già sulla poltrona di vice. «Ovviamente non presto alcuna fede al creazionismo. Né le ricerche del Cnr sono ispirate in alcun modo a quell´idea. La programmazione del nostro ente seguirà come sempre criteri esclusivamente scientifici».