Rosa Serrano, la Repubblica 3/12/2009, 3 dicembre 2009
Piano casa, un milione di stanze in più- L´impatto delle leggi regionali: 60 miliardi di euro e 16 mila fabbricati ricostruiti Nel 2010 partirà la nuova ondata di costruzioni
Piano casa, un milione di stanze in più- L´impatto delle leggi regionali: 60 miliardi di euro e 16 mila fabbricati ricostruiti Nel 2010 partirà la nuova ondata di costruzioni. Ecco le stime dell´Ance per i proprietari Ampliamenti del 20% e costruzioni del 35% in più, ma con una miriade di varianti Leggi per 15 Regioni. Finco (Confindustria): "Confronto defatigante" Ampliamento per circa mezzo milione di abitazioni con una media di due camere in più; demolizione e ricostruzione di 16 mila fabbricati, per lo più residenziali; investimenti complessivi di quasi 60 miliardi di euro. In attesa che il governo semplifichi le procedure (avrebbe dovuto farlo già molti mesi fa), le Regioni si sono mosse autonomamente con i loro piani-casa. Quindici di esse (più la provincia di Bolzano) hanno già approvato le relative leggi. Quattro stanno per vararle e solo la provincia di Trento ha rinunciato. Ora l´Ance (l´Associazione nazionale costruttori edili) ha stimato l´impatto che tutti questi progetti produrranno sullo stock di case e di fabbricati non residenziali. E non è affatto poco: un milione di stanze in più. Insomma, sembra proprio che stia per ricominciare una stagione d´oro per il settore delle costruzioni abitative. Sia pure con una gran varietà di eccezioni, condizioni e paletti, le Regioni italiane hanno dato il loro via libera ad un ampliamento del 20% delle abitazioni e alla demolizione e ricostruzione di fabbricati fino al 35% in più. Certo, ci vorrà ancora tempo: l´Ance stima che l´impatto sui livelli produttivi del settore possa avvenire solo a partire dalla seconda metà del 2010 a causa dei ritardi legislativi sia da parte del governo che delle Regioni nel concretizzare l´accordo di fine marzo. Di fronte la guazzabuglio di leggi e delibere, la Finco (la federazione industrie prodotti, impianti e servizi per le costruzioni di Confindustria) sollecita il varo del decreto legge sugli snellimenti procedurali e il varo delle normative da parte delle quattro regioni che ancora mancano all´appello. «Abbiamo assistito ad un defatigante confronto tra Stato e Regioni - commenta il direttore generale di Finco, Angelo Artale - dobbiamo riflettere se l´assetto urbanistico si presti o meno a una legislazione concorrente tra Stato e Regioni, e addirittura esclusiva per quelle a statuto speciale». Il risultato è un grande caos di norme. Ha fatto da apripista la Toscana, limitando i premi di ampliamento ad edifici mono e bifamiliari ma con superficie non superiore ai 350 metri quadrati. La Liguria ha invece escogitato un "bonus-spezzatino" per ingradire casa: più 60 metri cubi per edifici fino a 200 mc; più 20% per edifici fra 200 e 500 metri quadri e più 10% fra 500 e 1.000. Per poter usufruire invece del bonus volumetrico del 35%, l´intervento dovrà ridurre il rischio idrogeologico e permettere il miglioramento della qualità architettonica e l´efficienza energetica del patrimonio edilizio. Più consistenti i bonus riconosciuti dal Veneto per la ricostruzione di edifici realizzati prima del 1989 che potranno arrivare fino al 40% della volumetria esistente per il residenziale a condizione che si utilizzino fonti energetiche rinnovabili e tecniche di bioedilizia. La regione Lombardia condiziona il bonus del 30% per la ricostruzione alla diminuzione del fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale. La regione Lazio concede un bonus volumetrico del 40% nel caso in cui l´intervento sia realizzato in base a un progetto vincitore di concorso di progettazione architettonica. La ricostruzione deve essere realizzata nel rispetto della normativa antisismica e permettere una riduzione dei consumi energetici. Anche la regione Basilicata riconosce un bonus volumetrico del 30% a condizione che siano rispettate le norme sismiche e sia migliorata la prestazione energetica dell´edificio. Il premio di cubatura può arrivare al 40% se si utilizzano tecniche costruttive di bioedilizia, impianti fotovoltaici e se la dotazione di verde privato viene aumentata.