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 2009  dicembre 03 Giovedì calendario

«Mi sposo». La ministra dice sì al partito- Germania, la titolare della Famiglia «costretta» alle nozze con il suo compagno BERLINO – Una ministra degli Affari familiari senza fi­gli aveva già fatto alzare qual­che sopracciglio

«Mi sposo». La ministra dice sì al partito- Germania, la titolare della Famiglia «costretta» alle nozze con il suo compagno BERLINO – Una ministra degli Affari familiari senza fi­gli aveva già fatto alzare qual­che sopracciglio. Ma che fosse anche senza famiglia sembra­va troppo in un governo che in fondo è in maggioranza for­mato da cristiano-democrati­ci. Kristina Köhler – 32 anni, parlamentare della Cdu di An­gela Merkel, nominata mini­stro lunedì scorso – dunque sposerà a febbraio Ole Schröder, 38 anni, anch’egli cristiano-democratico, con il quale già convive. Farà come Frau Merkel, che nel 1998, mi­nistra alla vigilia del grande salto di carriera, sposò, dopo un divorzio, l’uomo con il qua­le viveva da tempo, Joachim Sauer.  che, negli anni, il grande partito popolare tedesco che si ispira ai valori cristiani è sì diventato meno rigido in fatto di relazioni amorose ma non al punto di rischiare di irritare il suo elettorato conservatore. Gli amici di Kristina Köhler ora dicono che il matrimonio era stato già annunciato pri­ma dell’improvisa nomina al ministero della Famiglia. In re­altà, sembra una decisione ob­bligata per rispondere alle molte perplessità sollevate nei giorni scorsi. La signorina Köhler è stata scelta dalla cancelliera Merkel in un momento di crisi politi­ca: è andata a guidare un mini­stero lasciato vacante da Ursu­la von der Leyen, ministra mol­to amata che nei giorni scorsi si è spostata al dicastero del La­voro, dove Franz Josef Jung ha dovuto dare le dimissioni per­ché accusato di avere tenuta nascosta la morte di civili du­rante un’operazione dell’eser­cito in Afghanistan. Köhler e von der Leyen sono insomma le due donne che Frau Merkel ha scelto per aiutarla a guidare il governo fuori dai pasticci creati dal caso Jung: le «ragaz­ze della cancelliera». La signora von der Leyen, però, è sposata e ha sette figli sette: l’esperienza personale combaciava con la politica, al ministero della famiglia. Kri­stina Köhler, invece, non si può dire che sia «né politica­mente né personalmente inte­ressata al matrimonio e alla fa­miglia », ha notato Martin Loh­mann, portavoce del Gruppo di lavoro dei cattolici impe­gnati della Cdu. In qualche modo, in altre parole, il matri­monio è riparatorio. Il guaio è che lascia qualcosa di scoper­to. Il ministero che la signori­na Köhler è andata a guidare si chiama infatti degli Affari fa­migliari ma anche degli Anzia­ni, delle Donne e dei Giovani. E gli anziani sembrano preoc­cupati. La giovane ministra, infatti, è abile su Internet, è su Face­book, usa regolarmente Twit­ter, la trovate quattro giorni al­la settimana a fare jogging lun­go la Sprea. E tanta modernità e giovanilismo insospettisco­no parecchi senior tedeschi. «Ci sarebbe piaciuto avere un ministro con più esperienza di vita in questo importante ufficio», ha detto Ulrike Ma­scher, la potente presidente della Vdk, organizzazione de­gli anziani con quasi un milio­ne e mezzo di soci. In realtà, la ministra Köhler difficilmente farà rivoluzioni: ha promesso che seguirà le po­litiche «di successo» di chi l’ha preceduta e parla di meno tasse per le famiglie con figli. Fa parte della Chiesa evangeli­ca luterana (Selk), istituzione che respinge interpretazioni li­berali della Bibbia, è contro il sarcerdozio femminile e le coppie gay. Vuole essere una donna che «porta sotto lo stes­so tetto il marito, i figli, la car­riera senza essere femmini­sta ». Comincerà con il matri­monio che mezza Germania vuole. L’altra metà, intanto, si domanda se il passo verso l’al­tare sarebbe stato chiesto an­che al suo compagno Ole, fos­se stato lui il prescelto per il ministero della Famiglia.