Agnese Codignola, Nòva24 3/12/2009;, 3 dicembre 2009
IN CALO LA MORTALIT PER TUMORE
Meno 9% per gli uomini, meno 8 per le donne. Di tanto è calata la mortalità per tumore in Europa negli ultimi anni e le tendenze mostrano, sia pure con grandi differenze tra diverse aree geografiche, un trend in continuo miglioramento.
La buona notizia giunge da uno studio appena pubblicato sugli «Annals of Oncology» dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano nel quale sono stati messi a confronto i dati dell’Oms dei decessi per cancro dei periodi 1990-1994 e 20002004. Il tasso di mortalità è passato da 185,2 a 168 ogni 100.000 uomini e da 104,8 a 96,9 ogni 100.000 donne. «L’elemento più rilevante – commenta Cristina Bosetti, del dipartimento di Epidemiologia dell’istituto milanese, tra gli autori dello studio – ovvero il calo della mortalità, si può attribuire a diverse cause, prima tra tutte l’abbandono graduale del fumo e la riduzione del consumo di alcol. Tra i tumori che uccidono di meno, infatti, vi sono quello del polmone e gli altri legati al tabagismo (del cavo orale, dell’esofago, e della vescica). Il trend, tuttavia, è visibile soprattutto tra gli uomini; nelle donne, che sembrano fare più fatica a dire addio alla sigaretta, per ora si registra un allentamento della crescita dei decessi e, in alcuni paesi, una stabilizzazione, che speriamo sia preludio a una diminuzione».
Ma l’andamento favorevole non è solo legato all’abbandono del fumo: si vede anche in neoplasie quali quelle della mammella, del colon, dello stomaco, del testicolo, per molti linfomi e leucemie. «Le cause ”continua Bosetti ”vanno ricercate nell’adozione di stili di vita più sani ma, soprattutto, di politiche pubbliche più incisive per favorire la diagnosi precoce ( con screening e controlli periodici) e nel successo di alcune terapie mirate, più selettive e dunque, se usate in modo razionale, più efficaci rispetto a quelle tradizionali». Naturalmente il dato continentale maschera le grandi differenze tuttora esistenti, che talvolta fanno registrare mortalità dimezzate tra un paese e un altro; così, nel 20002004 negli uomini i più alti tassi di mortalità sono stati registrati in Ungheria (255,2 ogni 100.000), Repubblica Ceca (215,9) e Polonia (209,8), mentre quelli più bassi in Svezia (125,8), Finlandia (130,9) e Svizzera (136); nelle donne, i più altitassi di mortalità sono stati in Danimarca ( 141 ogni 100.000), Ungheria (131,5) e Scozia (123,1), quelli più bassi in Spagna (78,9), Grecia (79,7) e Portogallo (80,9).