Alberta Marzotto, Affari & Finanza, 30/11/2009, 30 novembre 2009
LA LEZIONE DI TAVI: LA MODA NASCE SUI BLOG
Chi è la star du moment nel mutevole microcosmo modaiolo? Non una designer, con buona pace di Miuccia, Donatella e compagnia. Nemmeno una celebrity, nonostante Lindsay Lohan, più bionda e bambola che mai, si sia ultimamente messa a fare, con dubbi risultati, la stilista (per Ungaro, nientemeno). Non è neppure una modella, se è vero come è vero che Linda Evangelista - ricomparsa di recente su Vogue Italia, come sul sofisticato V Magazine - emana ancora, superata la barriera dei quaranta, una allure che le ultime arrivate, slavate e allampanate, possono solo sognarsi. No, il personaggio su cui sono puntati tutti i riflettori, beniamina della stampa, di nicchia e non, è una bambina di tredici anni di nome Tavi Gevinson, dalla periferia di Chicago. A New York, lo scorso settembre, se la sono contesa tutti, da Marc Jacobs a Rodarte, esibendola in prima fila. Gracile e occhialuta, mise improbabili e lingua biforcuta, Tavi, col suo aspetto da nerd, è l’ esatto contrario della fashionista media, tutta tacchi chilometrici e mini mozzafiato. Da poco più di un anno, pubblica un blog, The New Girl In Town, nel quale parla di vestiti mentre documenta i propri look. Il suo successo conferma che è la rete il luogo dove oggi si fa la moda, e che sono i bloggers, da Tavi appunto, al Sartorialist, passando per Tommy Ton, Bryanboy e una miriade di ragazzetti chiusi nelle loro stanze ma connessi col mondo intero, i veri agitatori delle tendenze. Una ventata di democrazia nell’ asfissia del sistema ci voleva proprio: passato l’ entusiasmo, però, c’ è da chiedersi se di novità o di piaga si tratta. Da che erano una voce alternativa, infatti, i bloggers si sono lasciati un po’ prendere la mano, infilandosi nei panni sempre odiosi e mai necessari degli arbiter elegantiae. Certo, hanno portato una sferzata di giovinezza, ma con quella è venuta l’ isteria del nuovo ogni cinque minuti, senza critica né pensiero. Insomma, in quanto nuova nomenclatura non sono poi troppo lontani dalla vecchia: vanno solo più veloci. Che sia giunta l’ ora di un movimento per la slow fashion? Di questi tempi, potrebbe essere in effetti la rivoluzione vera. - DI ALBERTA MARZOTTO