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 2009  dicembre 02 Mercoledì calendario

RADICI GIUDAICO-CRISTIANE ORIGINI DI UNA ESPRESSIONE


Qualche giorno fa lei ha sostenuto che le radici giudaiche dell’Europa sono un falso storico e ne ha anche spiegato il perché. Se si tratta di un falso storico, la domanda è perché molti politici italiani continuano a ritenere che le radici dell’Europa siano giudaico-cristiane. Lo fanno solo per ingraziarsi Israele e le sue potentissime lobby o perché hanno una scarsa conoscenza della storia dell’Europa?
Tafla Kamil
tomao@libero.it

Caro Kamil,
L’espressione «tradi­zioni giudaico- cri­stiane » non è un fal­so storico, ma è certamente una costruzione storica, nata in America per rappresenta­re la particolare importanza che il Vecchio Testamento ha avuto nella formazione dei pellegrini che comincia­rono a popolare la Nuova In­ghilterra nel Seicento. Erano quaccheri e puritani. Erano stati costretti a fuggire da una patria, l’Inghilterra, do­ve la Chiesa Anglicana tratta­va i protestanti «non confor­misti » come altrettanti ereti­ci. Avevano trovato un gene­roso asilo nell’Olanda calvini­sta. E cercavano un luogo in cui costruire, al riparo dalle persecuzioni, la nuova Geru­salemme. Il loro atteggia­mento verso gli ebrei non era fondamentalmente diver­so da quello di Martin Lutero ed Enrico VIII (autori di due famosi trattati «contro i giu­dei »), ma non potevano di­menticare che l’Antico Testa­mento era la Bibbia ebraica e che il popolo del libro merita­va quindi una particolare considerazione. Incidental­mente fu questa la ragione per cui l’Olanda calvinista ac­colse gli ebrei sefarditi cac­ciati dalla Spagna e dal Porto­gallo tra la fine del Quattro­cento e gli inizi del Cinque­cento.

Fu questa la ragione per cui Oliver Cromwell, nel 1656, revocò le leggi che ave­vano cacciato gli ebrei dall’In­ghilterra nel 1290, durante il regno di Edoardo I. E fu que­sta infine la ragione per cui un gruppo di uomini politici britannici, soprattutto batti­sti e metodisti, videro con grande favore la nascita di un focolare ebraico in Palesti­na alla fine della Grande guerra. Come gli evangelici americani, molti di essi atten­devano la seconda venuta di Cristo e credevano che avreb­be avuto luogo, secondo le profezie, soltanto dopo il ri­torno degli ebrei nella Terra promessa.

Più recentemente l’espres­sione «tradizioni giudai­co- cristiane» è stata spesso impiegata, politicamente, co­me una sorta di riparazione per il genocidio dagli ebrei europei nella Seconda guer­ra mondiale o come una li­nea di demarcazione traccia­ta sul terreno contro l’«inva­sione islamica». In Italia, do­ve la conoscenza dell’Antico Testamento è molto più limi­tata di quanto sia nei Paesi protestanti, queste parole mi sembrano un «americani­smo », simile a quello di colo­ro che ascoltano l’inno nazio­nale mettendosi un mano sul petto, come si fa negli Sta­ti Uniti, e dicono «conven­tion » anziché congresso.