Alessandra Mangiarotti, Corriere della Sera 02/12/09, 2 dicembre 2009
RISPARMI
In Italia, volare in modo più ecologico ha fatto risparmiare in due anni 1.114.000 chilometri di volo, 14.158.000 chili di carburante e 44.400.000 chili di Co2. Il risparmio totale è di 4.995.000 euro. I dati riguardano le stagioni estive 2008 e 2009 (giugno-settembre, i mesi più trafficati). Le misure per volare in maniera più ecologica e meno dispendiosa sono quattro: rotte più brevi, voli più ad alta quota e lineari, decolli più rapidi e, soprattutto, rullaggio dei jet più rapido. «Sei milioni e 400.000 chili di carburante in meno, pari a 20 milioni di chili di CO2 grazie a un risparmio sui tempi di rullaggio di 40 secondi (l’obiettivo è un minuto)» (Massimo Garbini, direttore generale dell’Enav, Ente nazionale dell’assistenza al volo).
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ARTICOLO ORIGINALE -
Le nuove rotte (verdi) degli aerei -
come se avessero volato 3.370 aerei tra Catania e Linate senza rilasciare nel cielo nemmeno una particella di anidride carbonica. Oppure 2.450 jet tra Fiumicino e Londra, 1.650 tra Atene e Parigi. O ancora: 175 tra Il Cairo e New York. Nei mesi estivi del 2008 e del 2009 l’utilizzo di ”procedure verdi” nel trasporto aereo italiano ha permesso di risparmiare un milione e 114 mila chilometri di volo, 14 milioni e 158 mila chilogrammi di carburante. E soprattutto: 44 milioni e 400 mila chilogrammi di CO2. Per un risparmio totale (in soldoni) che sfiora i cinque milioni di euro: 4 milioni e 955 mila, per l’esattezza.
A dirlo è un’anticipazione del bilancio dell’Ente nazionale dell’assistenza al volo (Enav) che ha messo in fila i primi risparmi prodotti dalle misure contenute nel piano pluriennale per il miglioramento dell’efficienza dei voli. Il programma è entrato in vigore il 25 febbraio 2008. E i dati finora elaborati riguardano le due stagioni estive (i mesi da giugno a settembre, osservati speciali in quanto più trafficati). «Numeri che superano le aspettative di previsione, malgrado la crisi e i voli ridotti» spiega il direttore generale dell’Enav Massimo Garbini. Numeri dai quali si può stimare che a fine 2009 i chili di anidride carbonica risparmiati in due anni supereranno i 100 milioni. Nel 2008 i movimenti (decolli, atterraggi, sorvoli) controllati dall’Enav sono stati un milione e 670 mila. E per il 2009 si stima un meno 7%. Nel Flight efficiency plan dell’Enav le procedure verdi sono raggruppate sotto quattro voci. La prima, rotte più brevi: «L’adozione di rotte più razionali e dirette, da sola, ci ha fatto risparmiare un milione di chilometri di volo», spiega il direttore Garbini. La seconda, rotte più ad alta quota e più lineari: «Volando a quote maggiori l’aria è più rarefatta e così s’è guadagnato quasi un altro milione di chili di carburante. Un risparmio ottenuto anche utilizzando maggiormente le rotte riservate ad altre attività». Come quelle militari. La terza, decolli più rapidi e avvicinamenti alle piste più lineari (usati nel 40% degli aeroporti e per il 70% degli atterraggi): «I primi sono garantiti da rotte strumentali ( Precision area navigation) e motori più potenti, i secondi da una riduzione della velocità e da discese continue ( Continuous descent operations ): altri tre milioni e 200 mila chili di benzina risparmiati». però la quarta voce, la riduzione dei tempi di rullaggio dei jet negli aeroporti, ad aver prodotto i risultati maggiori: «Sei milioni e 400 mila chili di carburante in meno, pari a 20 milioni di chili di CO2 grazie a un risparmio sui tempi di rullaggio di 40 secondi (l’obiettivo è un minuto)». Aggiunge Garbini: «Questo è quello che possiamo realizzare noi, il resto lo deve fare l’industria studiando carburanti verdi e motori che consumino di meno».
Secondo la Iata, l’associazione delle compagnie, il trasporto aereo produce solo il 2% della CO2 immessa nell’atmosfera. L’Ue parla di un 3% destinato a salire insieme al numero di passeggeri: più 5% l’anno. Così che dal 2011 il settore rientrerà nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissione e dovrà fare i conti anche con quanto si deciderà a Copenaghen da lunedì prossimo. E le compagnie, oltre alle procedure previste dal piano dell’Enav, ne hanno adottate di loro. Anche perché l’obiettivo è innanzitutto quello di consumare meno. Ecco così che Alitalia ha puntato sulla flotta: «Trentacinque gli A320 con motori certificati col bollino verde. L’età media poi, oggi è di 13-9 anni, nel 2012 sarà di 4: più un aereo è nuovo meno consuma». E poi: «Velocità ridotta sulle rotte intercontinentali, lavaggi dei motori più frequenti, meno chili di acqua a bordo. Motori ausiliari spenti fino al momento di partire». WindJet, 13 Airbus in flotta con una età media di 4 anni e mezzo, ricorda i rullaggi in pista effettuati ormai con un solo motore. E Meridiana anche i corsi di fuel saving tenuti dal direttore addestramento per i piloti. Piloti per i quali il miglior alleato nella battaglia al caro- carburante è diventato il cost- index : «Si aziona prima del decollo – spiega Fabio Berti, presidente dell’associazione dei piloti Anpac ”: in base all’aereo, alla rotta, al carico e al meteo indica la velocità che consente di percorrere il maggior numero di miglia a parità di carburante».