Giuseppe Legato, La Stampa 02/12/09, 2 dicembre 2009
Sei film in due anni Cinecittà fa tappa a Carignano - Sei film in due anni. E pensare che su Internet o nel sito del Comune non c’è nemmeno un annuncio in cui si invitano i registi a venire qui, terrà di ciapinabò e di chiese secolari, immersa tra le campagne e le balle di fieno
Sei film in due anni Cinecittà fa tappa a Carignano - Sei film in due anni. E pensare che su Internet o nel sito del Comune non c’è nemmeno un annuncio in cui si invitano i registi a venire qui, terrà di ciapinabò e di chiese secolari, immersa tra le campagne e le balle di fieno. Il cinema ha scoperto Carignano lo stesso, quasi per caso, trasformandola in un set a cielo aperto. Per tutto l’anno o quasi. Sono appena terminate le riprese della serie cult in onda su Mediaset: «Il peccato e la vergogna». C’era Gabriel Garko, idolo delle teenager e non; e Manuela Arcuri, attrice e sex symbol, anche lei protagonista della fortunata serie di Canale 5 (alcune scene sono state girate anche a Torino). Gli studenti della succursale dell’istituto alberghiero, che si affaccia su piazza San Giovanni – cosi si dice in paese – sono rimasti incollati alle finestre a chiamare i loro idoli a squarciagola. Questo fino alla scorsa settimana. Neanche il tempo di smontare la scenografia ed ecco un’altra pellicola «carignanese»: «Le ragazze dello Swing» film biografico sul trio Lescano in voga negli Anni 40. Prodotta dalla Casanova Multimedia, sarà diretta da Maurizio Zaccaro che proprio qui, a Carignano, aveva già girato alcune scene del film «Lo smemorato di Collegno». In questi giorni stanno allestendo il set, dalla prossima settimana si gira. Non basta: a Carignano erano già state girate scene del film «Vincere» di Bellocchio, sul Duce e sul figlio segreto, e spezzoni de «I demoni di san Pietroburgo» di Montaldo. Infine: «Girardengo» indimenticabile campione del ciclismo italiano. L’aspetto più originale è che il Comune non chiede soldi ai produttori: «Non ci piaceva fare come Gubbio, che ospita le riprese di don Matteo. Noi – dice il sindaco Marco Cossolo – chiediamo donazioni». E cosi i vari film girati in città hanno portato in dote il regalo della cartellonistica per il percorso sindonico, le audio-guide per il museo civico, e addirittura le luci di Natale: «Tutte cose – dice Miranda Feraudo, assessore alle manifestazioni di Carignano – che non ci saremmo potuti permettere visti i bilanci risicati degli ultimi anni. Il fondo per la cultura, a Carignano come in tutti gli altri comuni, è stato ridotto all’osso. E noi ce lo facciamo finanziare dagli altri». La Chiesa dei Battuti Neri, piazza san Giovanni, via Monte di Pietà, il vecchio municipio, ecco i set a cielo aperto di Carignano: «Ai registi piacciono alcune zone della città che raccontano ancora bene l’architettura e gli ambienti dell’Italia fascista Anni 30 e 40. Poi c’è l’ex Villa Bona, che è un’altra location particolarmente cara agli attori stessi». Il circo mediatico che sta girando in città ha anche un risvolto evidentemente turistico: «C’è più gente che viene a seguire i loro idoli e non v’è dubbio che questo serva anche al commercio», spiega Antonio Aghemo, che non si da pace perché avrebbe dovuto prestare la sua macelleria - costruita nel 1898 - al set de «Il peccato e la vergogna», ma poi non se n’è fatto niente perché qualcuno ha montato un’impalcatura per dei lavori di ristrutturazione. «Ma anche i bar e i ristoranti del centro – aggiunge l’assessore – hanno fatto grossi affari negli ultimi anni». Le donazioni rimangono l’aspetto più singolare. L’assessore Feraudo ha già in mente cosa chiedere al prossimo regista: «Ci serve una cornice per un quadro che avevamo acquistato in occasione dei 150 anni dalla morte di Carlo Alberto. Costa troppo, vorrà dire che ce la faremo regalare in primavera».