Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 02 Mercoledì calendario

HENDERSON LASCIA IL VERTICE DI GM

Nuovo terremoto al vertice di General Motors: il board della casa automobilistica americana ha cacciato ieri sera a sorpresa l’amministratore delegato Frederick ”Fritz” Henderson, che sarà sostituito ad interim dal presidente Edward Whitacre. «Henderson ha compiuto un ottimo lavoro _ ha dichiarato Whitacre - ma abbiamo concordato che, guardando al futuro, occorrono cambiamenti e accettato le sue dimissioni. La ricerca di un nuovo chief executive comincerà immediatamente ». L’obiettivo del gruppo, ha continuato il presidente, resta quello «di un ritorno in attivo e della restituzione dei prestiti governativi al più presto possibile”.
Henderson, 51 anni, aveva preso le redini il 31 marzo del 2009 proprio nei panni di alfiere del cambiamento necessario per risanare Gm: l’amministrazione di Barack Obama aveva chiesto la testa del suo predecessore, Rick Wagoner, per sostenere con 50 miliardi di dollari di aiuti pubblici un progetto di drastica riorganizzazione in regime di amministrazione controllata. L’azienda, snellita, era emersa dal Chapter 11 a luglio ma da allora al vertice si sono manifestate crescenti tensioni sulla strategia, dai piani di cessione di attività alla capacità di Henderson di rivoluzionare la vecchia cultura aziendale. Whitacre ha ieri invocato l’importanza di «accelerare i progressi».
Un portavoce ha precisato che la decisione sulle dimissioni di Henderson è stata notificata al governo, il quale non l’avrebbe però influenzata. La ricerca di un nuovo chief executive è adesso aperta a molteplici scenari: potrebbe orientarsi verso una promozione interna, sulla scelta di un outsider come fu l’executive di Boeing Alan Mulally per Ford, oppure sul corteggiamento di un dirigente di case rivali quale Carlos Ghosn di RenaultNissan. Lo stesso Whitacre non viene dall’auto: è stato, piuttosto, alla guida del colosso delle telecomunicazioni AT&T.
L’annuncio dell’uscita di scena di Henderson, che dal 1984 aveva ricoperto diversi incarichi nel gruppo, è avvenuto al termine di una riunione del board che ha discusso a lungo del caso Saab, l’ultima e forse decisiva sconfitta per l’ex amministratore delegato: un accordo da lui voluto per cedere la controllata svedese alla Koeniggseg Automotive AB è saltato nelle scorse settimane. Su Saab Gm ha rinviato tutto a fine dicembre:deciderà in quell’occasione se saranno emersi plausibili nuovi acquirenti o se eliminare lo storico marchio. E’ riaffiorata, in particolare,l’ipotesi di una cessione ai cinesi della Beijing Automotive Industry Holding (Baic). E la società ha confermato più d’una«manifestazione di interesse »: tra gli altri candidati ci sarebbero il private equity The Renco Group e Merbanco. Se le proposte non saranno adeguate, tuttavia, la sorte del brand svedese sarà una liquidazione ”ordinata”. La vicenda Saab è diventata la terza operazione mancata da parte di Gm. Anche le immatricolazioni americane di novembre hanno mostrato continue difficoltà della Gm. La società ha registrato un calo delle vendite del 2,2% a 151.427 veicoli dai 154.877 dello stesso periodo dell’anno scorso. Ford ha riportato immatricolazioni sostanzialmente invariate: 123.167 veicoli contro 123.222. Fra le altre case Chrysler ha visto scivolare le vendite del 25% a 63.560 veicoli mentre Toyota ha potuto vantare un incremento del 2,6% a 133.700 vetture.