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 2009  dicembre 02 Mercoledì calendario

FIDEIUSSIONE FININVEST PER CIR

Fininvest e Cir trovano un accordo, temporaneo, sul maxirisarcimento da 750 milioni di euro relativo alla vicenda Lodo Mondadori. L’udienza in Tribunale finisce con un ”pareggio”, in attesa che il processo di appello confermi o meno la super-ammenda decisa in primo grado, la più grande nella storia del diritto societario in Italia, a favore di Carlo De Benedetti e che l’impero finanziario di Silvio Berlusconi dovrebbe pagare.
La Fininvest, entro Natale, darà una fideiussione bancaria a prima vista per garantire il pagamento della cifra più eventuali interessi. In cambio della mano tesa, il gruppo Cir accetta l’offerta del Tribunale di una decisione in appello veloce, entro il prossimo anno. Nessuna sospensiva, per la quale l’udienza era stata convocata, ma una formula che permette al gruppo Berlusconi di non dover subire un salasso. E a De Benedetti di non dover attendere le lungaggini della giustizia civile. I capisaldi dell’accordo sono stati annunciati, all’uscita dalla Camera di consiglio, dall’ex giudice della Corte Costituzionale Romano Vaccarella (capofila dei legali che assistono il gruppo Berlusconi) anticipando che poco prima di Natale, il 22 dicembre, le parti si ritroveranno in aula per depositare la fideiussione e definire i dettagli.
Anticipata da accese memorie difensive, l’udienza, a porte rigorosamente chiuse, è durata circa un’ora. Fininvest, con l’amministratore delegato Pasquale Cannatelli in prima fila, ha schierato un nutrito parterre di legali e consulenti: oltre a Vaccarella, Achille Saletti, Fabio Lepri, Giuseppe Lombardi più i tecnici professionisti Angelo Provasoli, ex rettore della Bocconi, Roberto Poli e Paolo Colombo (partner della Colombo& Associati). Cir si è presentata con il suo team dei legali capitanati dal professor Vincenzo Roppo e da Elisabetta Rubini, avvocato storico del gruppo De Benedetti. Nelle settimane scorse c’era stato uno scontro a distanza: dapprima Fininvest ha presentato appello contro la sentenza e parallelamente una richiesta di sospensiva immediata. Il gruppo presieduto da Marina Berlusconi, figlia del premier,ha contestato l’infondatezza della sentenzae ha lanciato un allarme sulla enormità della cifra che sarebbe in grado di causare un danno gravissimo. Dal canto suo Cir, pochi giorni fa, ha ribattuto, nel suo documento depositato in Tribunale, per dimostrare l’insussistenza dei presupposti della concessione della sospensiva.
Ieri il previsto show-down in Tribunale. Intorno a mezzogiorno, quando l’udienza era iniziata da poche decine di minuti, Fininvest ha giocato in contropiede: l’avvocato Lombardi,il professionista dello studio Lombardi Molinari & Associati noto per assistere anche il comune di Milano nella causa sui derivati, ha messo sul piatto una fideiussione bancaria. Gli avvocati di De Benedetti sono rimasti spiazzati dall’affondo di Fininvest tanto da dover improvvisare una mini consultazione nel corridoio del Tribunale. Alla fine ha prevalso la ragionevo-lezza: «Spargere sangue in questa fase non è utile » è stato il commento di Vaccarella. A entrambi, anche perché ciascuno sostiene di avere ragione, sta a cuore una decisione sollecita dei giudici di appello, che riduca il clima di incertezza. «L’interesse è di tutti ha chiosato il giurista - la Corte è disponibile. Preferiamo giocare a bocce ferme». Il gruppo Cir, in una nota diffusa alla stampa, ha fatto sapere che è stato il Tribunale a caldeggiare un accordo e che il gruppo aderirà alla proposta dopo aver verificato il testo della fideiussione. In ambienti Cir ieri c’era soddisfazione per l’accordo che dà al gruppo una garanzia maggiore sulla somma eventualmente da incassare.
In serata al clima di intesa si è accodata ufficialmente anche Fininvest che ha espresso analoga soddisfazione per il risultato dell’udienza.Ora il gruppo si concentrerà «sul merito del processo d’appello (che partirà il 23 febbraio), essendo fiducioso che le proprie buone ragioni verranno in quella sede riconosciute, con la riforma della sentenza impugnata ». La holding (che controlla
Mediaset , Mondadori , l’Ac Milan più una quota in Mediolanum )
porta a casa un primo significativo punto a suo favore: nessun pagamento. Un impatto comunque ci sarà sulla galassia Fininvest. Non ha mancato subito di puntualizzarlo Fedele Confalonieri presidente di Mediaset: «La fideiussione è una cosa che danneggia la società » ha affermato. E in ogni caso Fininvest «non ha la libertà che aveva prima di muoversi sotto il profilo finanziario».