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 2009  dicembre 02 Mercoledì calendario

PER MESSI IL PALLONE D’ORO VALE IL 30% DI ENTRATE IN PI

Lionel Andrés Messi, 22 anni, argentino di Rosario, è il calciatore più forte d’Europa, del mondo. Il Pallone d’oro, il premio organizzato dalla rivista France Football, è stato stravinto quest’anno dal campione che con il Barcellona ha vinto tutto: Liga, Copa del rey e soprattutto Champions League. Nessuna polemica, questa volta. La giuria di 96 giornalisti gli ha assegnato 473 voti sui 480 possibili: stracciata, come mai in passato, la concorrenza. Il vincitore del trofeo nel 2009, Cristiano Ronaldo, è arrivato secondo con 233 preferenze e un distacco di 240 punti.
Messi ha appena firmato un contratto che lo lega al Barcellona fino al 2016: 12,5 milioni di euro a stagione, il top nel suo club, con una clausola rescissoria di 250 milioni di euro. Con gli accordi di sponsorizzazione - secondo la stessa France Football - arriva a incassare 28,6 milioni in un anno, secondo solo a David Beckham nel calcio. il testimonial su cui Adidas ha investito di più, fin dal febbraio del 2006, quando la casa tedesca riuscì a bruciare gli americani di Nike nel raggiungere un accordo con il padre-manager. Sul mercato il suo cartellino ha un valore di 124 milioni di euro: più dei 93 milioni pagati dal Real Madrid per strappare Cristiano Ronaldo in giugno. Come stima la società di consulting Frontier Economics e come confermano le offerte degli sceicchi arabi per portarlo al Manchester City.
 alto meno di uno e settanta, è rapido, rapidissimo. E tecnico. Da bambino ha sofferto di un ritardo di crescita dovuto a una carenza ormonale: a 13 anni il Barcellona l’ha acquistato per curarlo nella cantera, il vivaio alla base di tanti successi. A 16 anni ha esordito in prima squadra. E non si è più fermato.
Leo, la pulga, piccolo come una pulce. El Messi-as. Finta e scatta, finta e scatta. Salta le gambe dei terzini, passa tra gli avversari, dritto per dritto, come solo i campioni sanno fare. Segna e fa segnare: nella scorsa stagione ha fatto 23 gol in campionato e nove in Champions, nessuno come lui. Determinante nel triplete del Barça.
Ama partire dall’out destro ma è mancino, puro. Come Diego Maradona che lo ha scelto come leader della sua Argentina (pur con qualche polemica e il brivido di una sofferta qualificazione ai Mondiali del 2010) definendolo il «giocatore più simile a me». E in effetti Messi è, tra i comuni mortali, quanto di più vicino a Maradona si sia mai visto sui campi di calcio.
Fuori, nella vita, tutta un’altra storia. Ieri era stupito: « un grande onore. Il pallone d’oro è per i miei famigliari. Sono stati sempre accanto a me, con emozioni anche più forti delle mie». Messi è schivo, parla con un filo di voce, abbassa gli occhi davanti alle telecamere. Tanto che secondo gli esperti di sponsorizzazioni ancora non guadagna quanto il suo talento meriterebbe. Con il pallone d’oro si stima che possa incrementare le entrate del 20, anche del 30 per cento. « successo agli altri vincitori, da Kakà a Cristiano Ronaldo, ma- spiega il principe dei procuratori italiani, Claudio Pasqualin - molto dipende da lui, dalla voglia di sfruttare la sua immagine fino in fondo, e dagli spazi che gli lascerà il presidente del Barcellona Juan Laporta». Potrebbe arrivare vicino ai 40 milioni di euro a stagione.