Paolo Pontoniere, L’espresso, 3 dicembre 2009, pag. 150, 3 dicembre 2009
Due studi americani prodotti dalla Bcg (Boston Consulting Group) e da Information Technology and Innovation Foundation (Itif) indicano che gli Usa occupano l’ottavo posto (Bcg) e il sesto (Itif) nella scala dell’innovazione
Due studi americani prodotti dalla Bcg (Boston Consulting Group) e da Information Technology and Innovation Foundation (Itif) indicano che gli Usa occupano l’ottavo posto (Bcg) e il sesto (Itif) nella scala dell’innovazione. Al vertice di entrambi gli studi si collocano Singapore e la Svezia. Diminuito non solo il numero dei brevetti in uscita dagli Usa (per esempio un -5 per cento nell’industria farmaceutica a favore dell’India), ma anche sul versante dei capitali di ventura e dei fondi stanziati per la ricerca e lo sviluppo. Fino al 1999 gli Usa assorbivano la quasi totalità degli investimenti a livello internazionale. E’ diminuito anche il numero dei giovani statunitensi che si laureano in materie scientifiche e che scelgono la ricerca. Nel campo delle energie rinnovabili gli Usa sarebbero stati surclassati dalle Tigri asiatiche: nei prossimi 5 anni la spesa nel settore di questi paesi supererà di 3 volte quella statunitense (509 milioni di dollari contro 178). Gli americani vincono ancora la maggior parte dei Nobel per la scienza (oltre il 70 per cento), ma sono per lo più settuagenari premiati per vecchie scoperte. L’unica aerea in cui gli americani detengono il primato è quella dell’innovaizone finanziaria, oltre il 40 per cento.