Orazio La Rocca, la Repubblica 1/12/2009, 1 dicembre 2009
I FILM DEL PAPA
Da Fellini a Spielberg, da Pasolini a Rossellini, da Bergman a Bertolucci, passando per Zeffirelli, Moretti, Benigni, De Sica, Cavani, Olmi, Gibson, Bunuel, Visconti e, persino, Almodovar: sono tra i più noti registi contemporanei non proprio in sintonia con gerarchie pontificie e Chiesa cattolica. Grandi maestri di ieri e di oggi - cattolici doc, fedeli di altre religioni, agnostici, non credenti, ma anche atei ed anticlericali - tutti insieme presenti con le loro opere nella Filmoteca Vaticana, una delle più fornite gallerie cinematografiche, realizzata per servire, con proiezioni private, papi, cardinali di curia, alti prelati e, su richiesta, studiosi di storia della settima arte. Ma sempre con estrema riservatezza. Ad esempio, lontani da occhi ed orecchie indiscrete Giovanni Paolo II vi vide, con accanto Roberto Benigni, La Vita è bella; Paolo VI ed i cardinali impegnati al Concilio Vaticano II vi apprezzarono Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini; Benedetto XVI vi avrebbe assistito alle anteprime delle recenti fiction sulla Bibbia e sulla vita degli ultimi pontefici.
Più strano che la Filmoteca possa fornire visioni per opere non religiose o discutibili dal punto di vista biblico-teologico, come ad esempio L´Ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, ma anche Tutto su mia madre di Pedro Almodovar; Borat, l´ironico e sboccacciato film di Larry Charles; i 5 film della saga di Harry Potter; la trilogia del Signore degli anelli...
Inserita all´interno del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali - il dicastero dell´informazione della Santa Sede presieduto dall´arcivescovo Claudio Maria Celli - la Filmoteca del Papa ha da pochi giorni compiuto 50 anni, essendo stata fondata da Giovanni XXIII il 16 novembre 1959 alla vigilia dell´annuncio del Concilio Vaticano II. Oggi conserva una delle più ricche collezioni, con 7.800 titoli tra filmati d´epoca sulla storia della Chiesa e delle missioni, lungometraggi, documentari, dvd, e soprattutto film commerciali, non solo a carattere religioso. Ad eccezione di opere giudicate non accettabili dalla morale cattolica, film pornografici o ritenuti scomodi, anche se di grande successo popolare, come ad esempio, L´Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci (il quale però è presente nella galleria pontificia con Novecento e L´ultimo Imperatore), l´"eretico" Dan Brown con Il Codice da Vinci e sequel, e perfino gli italiani Gomorra e Il Divo, o i cinepanettoni. «Conserviamo nella Filmoteca e, particolare non secondario, restauriamo nei nostri laboratori con le tecniche più avanzate, film dei grandi registi che hanno fatto la storia della cinematografia del ”900 e di questi primi anni del 2000», spiega Claudia Di Giovanni, delegata dello stesso dicastero vaticano che per celebrare il cinquantesimo anniversario, mercoledì prossimo presenterà nella sede del Pontificio Consiglio, il dvd «La Filmoteca, immagini dal Concilio». All´incontro, oltre alla presentazione del documentario - nel dvd vi sono filmati inediti dall´apertura fino alla conclusione dei lavori delle assisi conciliari - saranno illustrati i 50 anni di attività della Filmoteca che avviò «la sua opera di catalogazione e di restauro selezionando i primi filmati dell´inizio del Novecento a carattere religioso-missionario», dice Claudia Di Giovanni, che puntualizza: «Alla Filmoteca accettiamo solo opere di altissimo livello artistico, ma solo se vengono offerte dalle case produttrici, per cui se qualche titolo non c´è vuol dire che non ci è stato offerto». Tra i primissimi lungometraggi acquisiti, «un vero gioiello storico», confessano con orgoglio alla Filmoteca: il primo film italiano su San Francesco diretto nel 1911 da Enrico Guazzoni con Emilio Ghione.