Alessandra Comazzi, La stampa 1/12/2009, 1 dicembre 2009
”Braccia strappate alla fotocopiatrice”- Checco Zalone ”tramortito” dal successo del suo film Era giusto un anno fa, e Checco Zalone, che se ne stava a poco a poco esplodendo nel suo Zelig, diceva con tono sommesso, e quasi con pudore, che avrebbe desiderato debuttare nel cinema
”Braccia strappate alla fotocopiatrice”- Checco Zalone ”tramortito” dal successo del suo film Era giusto un anno fa, e Checco Zalone, che se ne stava a poco a poco esplodendo nel suo Zelig, diceva con tono sommesso, e quasi con pudore, che avrebbe desiderato debuttare nel cinema. Non un ruolo drammatico, per carità, lui pensava «a un soggetto piccolo, senza pretese, dove io possa fare quello che il pubblico si aspetta da me». Ed ecco che il film, Cado dalle nubi, regista Gennaro Nunziante, antico estimatore ed esordiente, è uscito, venerdì scorso, ed è stata subito un’esplosione di prorompente vitalità: primo al box office del fine settimana, quasi tre milioni di euro di incasso e una media per sala di 6.327 euro. Ha battuto tutti, succhiasangue, kolossal e storione d’amore. Checco Zalone, che in realtà si chiama Luca Medici ma il nome d’arte è ormai entrato nelle fantasie collettive dei suoi spettatori, ha detto di essere «tramortito dal successo: oggi mi sento l’unghia del mignolo di Totò. Sono un neofita, espressioni come «media per sala» mi suonano male, quello che posso dire è che avevamo riempito d’aglio le sale per scacciare i vampiri. E poi che bello, un film con un budget all’italiana battere i numeroni americani». Insomma, un successo vero. E senza avere neanche un «cinepanettone» da addentare. Dopo la tv, dopo Zelig e non solo: dopo una delle più dissacranti prese in giro del presidente del Consiglio e della sua avventura con le escort, che, andata in onda a ottobre su Canale 5, durante uno speciale tutto a Checco dedicato, ha pure aperto un dibattito sull’indipendenza di Mediaset, reale o costruita; dopo la sua laurea in legge, precisamente sul TFR, il trattamento di fine rapporto nel pubblico impiego; dopo tanta musica e una buona gavetta, ma neanche troppa, visto che Zalone ha 32 anni, segno dei Gemelli, adesso ci sono queste sale cinematografiche che esplodono. E in tutta Italia. Non soltanto al Sud, o a Bari, per non parlare della natia Capurso. Il suo d’altronde è proprio un film, non sono le imitazioni passate dal piccolo al grande schermo. C’è una storia delicata e ci sono attori veri, Giulia Michelini, Dino Abbrescia, Fabio Troiano, Ivano Marescotti. «Io non sono un attore vero però mi riconosco il coraggio di un film che ha una piccola storia con un cuore comico e non si basa solo sulle gag della tv. Devo tutto al figlio del produttore Pietro Valsecchi che ha costretto il padre a vedere le mie performance neomelodiche su YouTube». Medusa poi ci ha creduto programmando l’esordio in oltre 400 sale. E Zalone, di suo, l’ha promosso bene: distacco e ironia, certo certo, però intanto venite a vedermi. E adesso che si pensa già a un secondo film, inevitabilmente più difficile del primo, il giovane sarà travolto dal successo come i protagonisti di The Commitments? Andrà fuori di testa? Se la monterà? «No, io so quello che sono veramente: braccia strappate alle fotocopiatrici degli avvocati».