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 2009  dicembre 01 Martedì calendario

Invito all’indignazione. E alla rivolta- «Facciamo schifo». Con un’amarezza e uno sdegno senza fine, Erri De Luca, ospite domenica sera di una delle rare trasmissioni televisive sopravvissute al dilagante ciarpame, ha così commentato quella che nel nostro Paese è ormai divenuta una vera e propria persecuzione razziale contro i migranti

Invito all’indignazione. E alla rivolta- «Facciamo schifo». Con un’amarezza e uno sdegno senza fine, Erri De Luca, ospite domenica sera di una delle rare trasmissioni televisive sopravvissute al dilagante ciarpame, ha così commentato quella che nel nostro Paese è ormai divenuta una vera e propria persecuzione razziale contro i migranti. Contro tutti i migranti, clandestini e non, nordafricani e slavi, rom prima di tutto - perché di tutti sono i più deboli - non importa se nomadi o stanziali, apolidi o ad ogni effetto cittadini italiani. Le immagini della polizia meneghina in tenuta antisommossa, schierata davanti ad un’inerme bambina che guarda sbigottita le ruspe travolgere e ridurre in macerie le casupole costruite con materiali di risulta e le povere cose in esse contenute, sono le terrificanti istantanee di una barbarie che monta, inarrestabile, tronfiamente rivendicata, ierilaltro, dal vicesindaco milanese, il fascista Riccardo De Corato («c’è un solo modo per riassumere la politica del comune di Milano nei confronti dei rom: sgomberare»). Ora, costoro, diceva De Luca, abbiano almeno il pudore di «rimuovere anche il presepe che hanno allestito dentro le proprie case per il Natale». Non lo faranno, caro Erri: la doppia morale, l’ipocrisia filistea di costoro, dei cultori del "White Christmas", il bozzolo marcio dentro l’ottuso, conformistico perbenismo, consentiranno loro di far convivere l’una e l’altra cosa: la croce con la spada, le "radici cristiane" con l’apartheid. Doppiamente blasfemi. Del resto, è già successo. Ed è proprio questo il punto: è già successo. Oggi, davanti a noi, razzismo istituzionale e consenso sociale si rincorrono e retroagiscono l’uno sull’altro: le retate da pulizia etnica, le taglie sul clandestino da snidare e cacciare, gli inviti alla delazione, le case, le classi, gli autobus, i "bonus bebè" negati o differenziali, la proposta (per ora) accantonata di una cassa integrazione ridotta per gli stranieri, le deiezioni dei maiali sparse sui luoghi dove si vuole impedire possano sorgere le moschee, il reato di immigrazione clandestina, i lager e i respingimenti, il diniego del diritto di voto. Fino ai cori razzisti negli stadi, spudoratamente spacciati per innocue manifestazioni di tifo sportivo.