ItaliaOggi 1/12/2009, 1 dicembre 2009
Diritto & Rovescio- Forte della relazione del consulente della procura di Palermo, Francesco Giuffrida, che nel 1997, per conto del pm Ingroia, aveva accertato che una parte dei capitali della Fininvest erano di origine sospetta e quindi mafiosa, la Repubblica ha riaperto le ostilità esibendo la «carta che canta»
Diritto & Rovescio- Forte della relazione del consulente della procura di Palermo, Francesco Giuffrida, che nel 1997, per conto del pm Ingroia, aveva accertato che una parte dei capitali della Fininvest erano di origine sospetta e quindi mafiosa, la Repubblica ha riaperto le ostilità esibendo la «carta che canta». Sarebbe un diritto de la Repubblica esibirla, se la carta cantasse. Solo che, in questo caso, non canta affatto, anzi è una vera e propria patacca. Lo stesso Giuffrida infatti, denunciato da Fininvest, dichiarò, in uno specifico documento che fu reso pubblico, che si era sbagliato e che quindi escludeva nella maniera più assoluta «l’apporto di capitali di provenienza esterna dal gruppo Fininvest».