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 2009  dicembre 01 Martedì calendario

(TRE ARTICOLI MUSSOLINI VIDEO HARD)

Fiore-Mussolini, c´è un indagato " lui il piazzista del video hard"-

Perquisita la casa dell´uomo, un produttore tv di Frosinone. Ma il filmato non si trova
Il pm ascolterà la deputata del Pdl e il leader di Forza Nuova come testimoni

ROMA - «Sono stato avvicinato da due persone che mi hanno fatto vedere un video girato con un telefonino, c´erano un parlamentare europeo e una deputata mentre fanno sesso. Non li ho riconosciuti, le immagini sono confuse». Andrea Caciotti, da Frosinone, sedicente produttore televisivo con precedenti per truffa, in rapporti con Fabrizio Corona, davanti alla polizia ha ammesso di aver mandato una e-mail alla Presidenza del consiglio per segnalare l´esistenza del filmato e per chiedere denaro. Lui, che nega di essere in possesso del video «con Alessandra Mussolini e Roberto Fiore», adesso è indagato per la tentata estorsione di un milione di euro.
Gli hanno già perquisito la casa, sequestrato cellulari e computer, dove si cercano tracce del film. Alessandra Mussolini e Roberto Fiore, che negano l´esistenza del video e annunciano querele a raffica, presto saranno convocati dalla procura di Roma per essere ascoltati. Caciotti nei giorni scorsi ha raccontato alla polizia di essere stato avvicinato nel mese di settembre da due individui che non sarebbe in grado di riconoscere. Dai due avrebbe saputo il nome dei protagonisti del video, che non aveva riconosciuto. La e-mail a Berlusconi? «Una mia iniziativa», ha risposto. La sua versione dei fatti Caciotti dovrà ripeterla al procuratore aggiunto Pietro Saviotti, che conduce l´inchiesta dopo la segnalazione arrivata da Palazzo Chigi.
Sinora gli investigatori non hanno trovato nulla e c´è scetticismo in procura. Il pm attende i risultati delle verifiche sul pc e sul cellulare dell´indagato, anche per stabilire se l´uomo ha agito da solo, come dice, o se ci sono dei complici.
«Feltri mi risarcisca con un assegno per beneficenza», ha dichiarato Alessandra Mussolini contro il direttore del quotidiano Il Giornale, che ha scritto dell´esistenza del video. Oggi Stefano Fiore, avvocato e fratello di Roberto, presenterà una denuncia per diffamazione per gli articoli di alcuni quotidiani e uno strillo sul web circa una «incombente e prossima» diffusione del filmato. Il penalista che ieri mattina ha incontrato il pm Saviotti, ha spiegato che il rapporto sessuale tra la Mussolini e il leader di Forza Nuova «non c´è mai stato e che nella sede del movimento in via Cadlolo a Roma non ci sono circuiti televisivi interni: l´appartamento è di appena due stanze».
L´avvocato Fiore parla di un «anno dal clima strano» per il fratello Roberto e per la Mussolini. Lui «ha trovato i computer svuotati, con le memorie annullate», e la deputata del Pdl «ha visto spesso persone davanti casa sua, un fatto che ha denunciato». La memoria va al 2005, alla campagna elettorale per le regionali, quando l´ex governatore Piero Marrazzo e la Mussolini furono vittime di spionaggio.
Una nota di Forza Nuova ha provocato una polemica con Fabrizio Corona, il paparazzo dello scandalo "Vallettopoli". Caciotti è stato definito dalla portavoce del movimento «un esponente del Partito degli artisti, braccio destro di Corona». Il paparazzo ha però sdegnosamente smentito, negando ogni coinvolgimento nel nuovo affaire sessual-politico. «Non c´entro nulla e non conosco Caciotti», ha fatto sapere attraverso il suo avvocato. Li unirebbe la passione politica. Il produttore propose Corona capolista della Fiamma tricolore nei collegi del centro e del sud Italia, mentre lui lanciava la lista del Partito degli artisti nel Frusinate. Nessuno gli diede ascolto e non se ne fece nulla.


’Svergognerò chi mi ha teso il trappolone”-

Alessandra Mussolini sfodera la sua grinta di sempre, aggressiva, spavalda, ma non riesce a nascondere di essere turbata. Sguardo di chi ha pianto, guance arrossate, voce che trema quando in tv da del «Pernacchia» al giornalista Gianni Pennacchi de «Il Giornale», che ha pubblicato la notizia del presunto video «hot» che la vedrebbe protagonista con il leader di Forza Nuova Roberto Fiore. «La cosa che più mi fa arrabbiare è che vogliano far credere di avermi fatto un favore». Non ci sta a essere sacrificata la Mussolini in una storia che vede ancora nella trama sesso, politica e tradimenti e che conferma Palazzo Chigi come punto di riferimento per spacciatori di video ad tasso erotico.
Allora onorevole Mussolini quando l’ha chiamata Berlusconi per raccontarle di questo tentativo di ricatto?
«Sabato mi ha chiamata e mi ha detto che la maggioranza è sotto un’offensiva incredibile, mai vista, e che quindi anche io lo sono. Che devo essere forte. E infatti il video non a caso arriva a palazzo Chigi. Ma la domanda che io mi faccio è un’altra».
Quale?
«Perché, per aiutarmi, come sostengono a ”Il Giornale”, mettono la mia foto in prima pagina raccontando di un video che non esiste, che nessuno ha visto, invece di riportare del tentativo di estorsione nei confronti di palazzo Chigi? Cosa che invece hanno riportato correttamente ”la Stampa” e ”il Corriere della Sera”? Cosa c’è sotto?
Lei ha qualche sospetto?
«Certo che ce li ho i sospetti, ma non posso fare i nomi. Ci sono troppe cose strane in questa storia. Dico solo che nel mondo politico ci sono fregnacciari e fregnacciare...».
Quindi sospetta che la videokiller sia una donna?
Non mi faccia dire altro su questo. Invece mi segua nel ragionamento...».
Partiamo dall’inizio.
«A settembre arriva una lettera a Berlusconi in cui si parla di un video dove ci sono una parlamentare e un europarlamentare, senza nomi. Una lettera di cui nemmeno informano Berlusconi perché la considerano opera di un mitomane e così la derubricano. Neanche l’hanno avvertito il presidente per quanto era chiaro che fosse opera di un pazzo ricattatore».
Però la lettera è arrivata in Procura...
«Sì, ma questo è un passaggio obbligato. Ma quello che mi fa impazzire è che ”il Giornale” invece, come sarebbe stato corretto, di mettere la notizia del ricatto a palazzo Chigi senza nomi e cognomi, mi sbatte in prima pagina manipolando la notizia. Hanno scelto un taglio hard, infamante contro di me e la mia famiglia invece di fare correttamente informazione. E vogliono che io stia calma? Ormai il fango è partito, vai a convincere le persone che hanno letto quell’articolo che il video non c’è».
Il video non c’è?
«Vede? Qualcuno lo ha visto? E’ una bufala, una porcheria, una calunnia».
Capisco. Chiederà i danni?
«Girerò l’assegno di Feltri ai bambini bisognosi che stanno negli istituti a Napoli. E’ stata una botta pazzesca, mi creda, io sono sposata, ho due bambine, faccio politica».
I suoi rapporti con Fiore?
«Abbiamo fatto campagne elettorale insieme. Assurdo».
La famiglia come l’ha presa?
«Mi sono sentita morire quando ho chiesto a mio marito di andarmi a comprare ”il Giornale”. Ma lui è accanto a me, sa che fogna può essere il mondo politica. Abbiamo letto quell’ammasso di calunnie insieme. Siamo più uniti che mai. Mica è pazzo. La stessa cosa vale per mia madre».
Le bambine?
«Non sanno niente, sanno che faccio politica, che è un lavoro pericoloso. Ho solo ribadito loro che il mondo della politica è pieno di cattiverie».
E adesso?
«Adesso voglio svergognare chi sta dietro a tutta questa vicende. Aspetti e vedrà».


«Il filmato? Volevano che Corona li aiutasse»-

ROMA - Signor Cacciotti, mi legge la lettera inviata a Palazzo Chigi?
«Gliela dico a memoria: ”Gentile dottore, è l’ennesima lettera che scrivo per informarla che sono in serie difficoltà economiche e che avrei bisogno di svolgere con tranquillità il mio lavoro; da oltre vent’anni sono un produttore televisivo e non sarei mai voluto scendere così in basso, le comunico che sono in possesso di un video con una nota politica della Pdl in atteggiamenti poco consoni con un europarlamentare e che il direttore di un famoso giornale mi ha offerto un milione di euro”».
Sembra un ricatto.
«Era un grido di disperazione: ero indebitato, senza lavoro e il mio matrimonio stava andando in malora con due bambine piccole di mezzo. Mi dovevo suicidare?».Chi era il direttore?
«Non esisteva. Se mi offrivano un milione scrivevo a Palazzo Chigi?».
Il video esiste?
«Io il video l’ho visto, però non voglio attaccare la Mussolini. Non vado in televisione a dire che il video non esiste come sta facendo lei».
Dicono che è un ricattatore.
«Io non ho ricattato nessuno. Se avessi voluto farlo l’avrei chiamata al telefono perché ho il suo numero».
Ma era lei nel video?
«Si, era lei».
Pure Roberto Fiore?
«Pure lui».
A quando risale?
«Alle regionali 2005».
Come andò la cosa?
«Mi chiamano questi signori mentre facevo la campagna elettorale ”Fabrizio Corona for president”, per la provincia di Frosinone».
E allora?
«Volevano che Corona li aiutasse a piazzare il video e me lo fecero vedere il 16 agosto a Pontinia, vicino Terracina»
E lei?
«Rifiutai, disse che quella era roba grossa, che li avrebbero ingabbiati».
E loro?
«Mi mostrarono tesserini del Parlamento e delle forze dell’ordine. Dopo un mese mi dissero che lo avevano venduto ad un imprenditore di Roma molto ricco, per 500mila euro».
Esattamente lei che lavoro fa?
«Sono un produttore di programmi Rai, ma anche un imprenditore. Ideai un progetto per favorire l’occupazione e per dare un sussidio alle casalinghe, ma il governo non lo capì».
No?
«Lo capì solo Barack Obama. Mi scrisse la sua segreteria dicendomi di preparare le valige che sarei andato da loro».
E poi?
«Non mi hanno richiamato. I politici italiani ci avranno messo lo zampino».