Maurizio Costanzo, il Messaggero 1/12/2009, 1 dicembre 2009
IL CALO DEL GRANDE FRATELLO
Il ”Grande Fratello 10” non decolla anzi, al quarto appuntamento del lunedì, lo share è stato del 21% mentre per le due puntate precedenti era al 24%. Ben altri, negli anni precedenti, i risultati di ascolto. C’è da domandarsi quali sono i motivi di questo appuntamento mancato. Potremmo parlare semplicisticamente di disaffezione nei confronti dei reality. Ma non sappiamo quale sarà l’atteggiamento dei telespettatori quando prenderà il via ”L’isola dei famosi”, tanto per citare un altro reality. E’ probabile che il minor ascolto sia determinato da una scelta non felice del cast o perlomeno di parte dei concorrenti. Negli altri paesi dove ”Il Grande Fratello” è proposto da anni, al momento della contrazione della platea hanno esagerato nella scelta dei personaggi da blindare. Ad esempio, non ricordo in quale paese d’Europa, è stato realizzato un reality con solo obesi e tutti i disservizi che potevano derivare. Oppure, vai con il sesso e quindi una trasgressione continua. Se non si vogliono prendere, meno male, queste strade, è evidente che bisogna lavorare molto sul cast. Nei primi tre o quattro anni, ma principalmente nei primi due, i partecipanti al Grande Fratello funzionavano e il pubblico si affezionava ai loro intrighi, ai loro battibecchi, anche ai loro amori che andavano bene o andavano male. Ma nelle prime due edizioni de ”Il Grande Fratello” gli inconsapevoli blindati erano autentici, si presentavano come erano nella vita. Da quando hanno cominciato a pensare di diventare personaggi e si sono costruiti addosso un modo di essere, è stato un disastro: anonimi fasulli dove quello trasgressivo è troppo trasgressivo, quello macho è troppo macho e così di seguito Ricorderete che l’altr’anno c’era un non vedente, quest’anno c’è un trans. Cioè sembra di assistere ad una fiction mentre prima sembrava di guardare dal buco della serratura una storia vera di gente che, non conoscendosi, si trovava segregata 24 ore su 24 in uno stesso ambiente.
Non sembrano esserci altre spiegazioni al calo di ascolto. Ma se le cose stanno così, o gli autori provvedono ad alcuni ingressi, tenendo presente la necessità della verità di cui sopra oppure saranno destinati a gestire una edizione così così, quando oltretutto sono previste un numero di puntate superiori alla media.
Abbiamo fatto questa analisi partendo da un dato oggettivo che è l’ascolto, ma probabilmente saremo contraddetti nelle prossime settimane oppure no. Il nostro mestiere è quello di cercare di capire perché un prodotto va bene o va male. Potremmo anche fare un discorso su come stanno cambiando i talk specie quelli della night line, ma magari sarà per la prossima volta.