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 2009  dicembre 01 Martedì calendario

La Coop sbarca nei carburanti - Le Coop rosse stanno preparando lo sbarco nel settore dei carburanti

La Coop sbarca nei carburanti - Le Coop rosse stanno preparando lo sbarco nel settore dei carburanti. Da Brindisi a Piacenza il colosso italiano della gdo si prepara a fare concorrenza ai blasonati marchi presenti sulle nostre strade con i distributori discount. Le aperture stanno avvenendo a macchia di leopardo e sotto varie insegne, ma presto potrebbe spuntarla Enercoop in tutta Italia. Il colosso sbarca nel mercato della benzina con due armi molto affilate. La prima è quella del numero dei soci consumatori. La seconda quella del prezzo. Le Coop rosse stanno preparando lo sbarco nelle pompe bianche. Sembra un gioco di parole ma è proprio così. Da Brindisi a Piacenza, il colosso italiano della distribuzione organizzata si prepara a fare concorrenza ai blasonati marchi di carburante presenti sulle nostre strade. Eni, Erg, Ip, Esso e tutti gli altri nomi noti presto si troveranno un concorrente molto agguerrito, che partendo dalla strategia della benzina discount, le così dette pompe bianche, ha tutta l’intenzione di farsi strada e rubare consistenti fette di mercato. Uno sbarco da non prendere per nulla sottogamba, visto che, come ha spiegato il patron di Esselunga e acerrimo concorrente delle Coop, Bernardo Ca-protti nel suo libro-denuncia Falce e Carrello, con questo gruppo che può vantare giganti privilegi fiscali, economici e politici, non si scherza. E le Coop che in questi ultimi anni nel core business della grande distribuzione hanno sbaragliato la concorrenza e poi, aiutati da giunte di sinistra, hanno consolidato le loro posizioni, per evitare allarmi in un contesto politico non del tutto favorevole, hanno deciso di tenere un profilo basso. Anzi bassissimo. L’ordine è arrivato direttamentemente da Vincenzo Tassinari, presidente del comitato di gestione di Coop Italia che non vuole allarmare la forte lobby dei petrolieri, né le amministrazioni e soprattutto il governo guidato da Silvio Berlusconi che non ha mai nascosto di non vedere di buon grado la lobby delle cooperative, tra i principali finanziatori prima del Pei, poi di Pds e Ds e ora vicine al Pd. Ancora di più da quando è diventato segretario Pierluigi Bersani che con la liberalizzazione delle farmacie quando era ministro, ne è diventato il principale beniamino. Basso profilo quindi, ma non rinuncia a un mercato molto importante. Economicamente ma anche come centro di potere e del consenso, in grado di intercettare gli umori degli automobilisti che sono praticamente tutti gli italiani adulti. Si parte con due armi molto affilate. La più tagliente è quella del numero di soci - consumatori. L’unione dei fedelissimi delle tante Coop sparse sul territorio nazionale che fanno capo a Coop Italia tocca i 7 milioni di persone. E non parliamo di tesserati alle raccolte punti di supermercati ma di capifamiglia che hanno acquistato una quota sociale, che finanziano con i propri risparmi la stessa Coop mediante il prestito sociale, che la seguono negli sconti, che ricevono una sorta di dividendo a fine anno (il ristorno). Che la seguono quasi fosse un partito, il partito della spesa appunto. Convincere una parte di quei soci a orientare anche il serbatoio della propria auto verso il distributore del gruppo di cui sono soci non sarà poi così diffìcile. La seconda arma è il prezzo. Non dovendo fare grandi azioni di marketing e avendo una rete di Ipercoop molto capillare, capace di ospitare già al suo interno e senza nuove concessioni demaniali e minimi lavori il «distributore», possono praticare un prezzo alla pompa molto basso, un prezzo killer per i dintorni. E magari, una volta catturato l’automobilista col pieno scontato, guadagnarci vendendogli i prodotti di largo consumo dell’ipermercato. Tra i primi passi di questa strategia, a Brindisi è scesa in campo Coop Estense, che controlla gli iper di Modena, Ferrara dell’Emilia e della Puglia che ha attivato il suo primo distributore, per ora a marchio Mon-dolfìera, a Brindisi dove conta di vendere nel primo anno almeno 7 milioni di litri di carburante. E già l’anno prossimo aprirne un secondo a Matera. A Piacenza invece si è attivato il gigante Coop Nordest che controlla la distribuzione nelle provincie di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, Mantova, Brescia, Venezia, Treviso e nel Friuli-Venezia Giulia. Qui il marchio sperimentato è Enercoop, molto accreditato per diventare quello definitivo su tutto il territorio nazionale. All’Ipercoop Gotico di Piacenza la benzina Coop ha debuttato due settimane fa a 1,199 euro/ litro e il gasolio a 1,049 euro/ litro. E siamo solo all’inizio.