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 2009  novembre 30 Lunedì calendario

Alitalia accerchiata Perso il 6% dei posti- L’attacco ad Alitalia ha i capelli rossi di Heike Birlenbach

Alitalia accerchiata Perso il 6% dei posti- L’attacco ad Alitalia ha i capelli rossi di Heike Birlenbach.  la 43enne a capo di Lufthansa Italia, società re­gistrata un mese fa dal grup­po tedesco per fare concorren­za diretta alla compagnia di bandiera che non potè rileva­re. Insediata a Malpensa, ora chiede Linate. «Stiamo stu­diando di quanto possiamo rafforzare la nostra posizione nel mercato italiano, ma que­sto significa sbarcare a Linate – dice Birlenbach ”. Non ab­biamo accesso alla rotta Lina­te- Fiumicino, la più trafficata d’Europa con 10 mila passeg­geri al giorno. Siamo in con­tatto con il ministero dei Tra­sporti e la Regione Lombar­dia per risolvere la questione degli slot (le fasce orarie di de­collo, ora al 65% di Alitalia, ndr) ». la questione cruciale sulla rotta cruciale. «Per ri­spondere alla domanda dei viaggiatori business – dice Birlenbach – necessitiamo si­curamente più di sei slot al giorno. Il monopolio Lina­te- Fiumicino non aiuta iviag­giatori italiani». I dati Per la compagnia guidata da Rocco Sabelli e Roberto Co­laninno, nell’anno in cui Iata prevede 7 miliardi di euro di perdita del settore nel mon­do, Lufthansa è solo uno dei tre fronti aperti. Gli altri sono, da un lato, le compagnie low cost: Easy Jet che parte con la campagna «I love Italy» e quattro nuovi scali, Ryan Air di Michael O’Leary che vuole «diventare il numero uno» l’anno prossimo e la Blue Pa­norama di Franco Pecci che ha un terzo della Torino-Ro­ma. Questi rivali, con Lufthan­sa, hanno già investito quasi 2 miliardi sull’Italia. Dall’al­tro lato c’è l’outsider, le Ferro­vie di Mauro Moretti, con la Frecciarossa che, dal 13 di­cembre, collegherà Milano a Roma in tre ore. il temuto accerchiamento? Certo è che, nonostante la fusione con AirOne benedet­ta dall’Antitrust e a meno di un anno dalla rinascita con Cai, Intesa, gli azionisti priva­ti ed Air France al 25% («Con­sideriamo la collaborazione con Alitalia strategica», ribadi­sce Francis Richard, direttore generale), la partita si sta gio­cando verso Nord sul merca­to domestico. E qui Alitalia ce­de quote negli aeroporti deci­sivi: non solo a Malpensa, ma anche a Linate e Fiumicino (dove ora ha un terminal dedi­cato). In questi tre scali, dico­no i dati Oag che circolano fra gli operatori (vedi tabella), Ali­talia- AirOne ha perso, se si fa­cesse la media, il 6% dell’offer­ta totale nel novembre 2009 ri­spetto al novembre 2008: -2,8% a Linate, -7% a Fiumici­no, -7,3% a Malpensa. L’offer­ta di Lufthansa, Easy Jet e Blue Panorama, se si contas­se insieme e sulla media dei tre scali, è salita dell’8%. Il calo di capacità La nuova Alitalia resta pri­ma compagnia a Linate e Fiu­micino, ma è più debole. An­che per gli 82 aerei in meno di cui dispone rispetto alla vec­chia Alitalia («Anche le altre compagnie tradizionali euro­pee hanno tagliato la capaci­tà, ma meno», nota Dario Ba­lotta, responsabile trasporti di Legambiente). La posizio­ne diAlitalia-AirOne non solo si è, come prevedibile, dimez­zata a Malpensa, dal 16,8% al 9,5%, ma è scesa a Linate dal 63,1% al 60,3%; e anche a Fiu­micino, dal 56,9% al 49,9%. I rivali sono andati al contra­rio, approfittando (oltre che dello smantellamento di Mal­pensa hub) del buco apertosi mentre Cai-Alitalia nasceva. Così il gruppo Lufthansa (con Lufthansa, Swiss, Air Ber­lin, Brussels Airlines, Au­strian) ha guadagnato l’1,4% a Linate (ora ha il 4,6%), l’1,8% a Fiumicino (ha il 7,1%) e il 10,7% a Malpensa, dove con il 24,9% dell’offerta è ormai il secondo operatore dopo Easy Jet. I tedeschi sono secondi anche a Fiumicino. «Abbiamo investito 350 milio­ni per otto Airbus a Malpensa – dicono ”. Potremmo met­terne altri solo su Linate». Easy Jet (che ha investito in Italia 600 milioni, con quattro aerei a Roma e 14 a Malpen­sa) ha aumentato il peso dal 26,3% al 29,7% a Malpensa (+3,4% sull’offerta totale) e l’ha quasi triplicato, dall’1,4% al 5,7% a Fiumicino, dov’è ter­za (+4,3% sul totale). «Ci inte­ressa il mercato domestico ita­liano perché vale moltissimo, vogliamo diventare il numero due – dice François Bacchet­ta, responsabile Sud Europa ”. Siamo molto interessati a Linate, ma gli slot sono tutti occupati da Alitalia. Ce ne ser­vono dieci al giorno» Verso Torino La Blue Panorama possedu­ta da Pecci è cresciuta del 2,2% a Fiumicino, passando dall’1,6% al 3,8% dell’offerta. Ha investito 140 milioni in Ita­lia, il 17 dicembre lancia il Ro­ma- Istanbul quotidiano a 49 euro (un decimo di Alitalia). «Abbiamo il 30% della Tori­no- Roma – dice Pecci ”. Ali­talia ha il 70%, ma era al 100% un anno e mezzo fa». C’è poi Ryanair con l’80% di Ciampi­no. Prevede che Alitalia per­da il 23% dei passeggeri que­st’anno e di salire del 22%. «Fi­nora gli italiani hanno mante­nuto un rapporto emozionale con il marchio Alitalia – dice Enrico Valdani, della Valdani Vicari Associati ”, ma quan­to durerà? Alitalia ha tenuto i prezzi alti, sistema semplice per fare cassa a breve». Ma la vera incognita, per tutti, è un’altra, le Ferrovie, ai cui prezzi Alitalia sta allinean­do i propri: partire il sabato da Milano e tornare domeni­ca da Roma costa 195 euro in aereo e 207,20 in prima classe sul Frecciarossa (prezzi al 28-29 novembre). «Su Linate il mercato è blindato, Alitalia ha gli slot e non li usa – dice David Jarach, Sda Bocconi ”. C’è un forte sistema di porta­tori d’interesse che rende diffi­cile passare dalle parole ai fat­ti nella concorrenza, ma il problema sulla Milano-Roma è strutturale. Sulla Ma­drid- Barcellona l’alta velocità ha spostato il 90% dei viaggia­tori d’affari sul treno. Il ri­schio è che la compagnia na­zionale perda i clienti busi­ness ». Quelli cercati da Sabel­li. Perché Trenitalia starà an­che aumentando i prezzi, ma ha un vantaggio: «Non può es­sere bloccata dall’Antitrust».