Philip Norman, L’espresso, 3 dicembre 2009, pag. 44, 3 dicembre 2009
SEAN LENNON
Figlio di John Lennon e Yoko Ono, 35 anni. Quando suo padre fu ucciso aveva 5 anni. "Ricordo mio papà che mi insegna a costruire un aeroplanino di carta e poi a farlo volare". L’unica volta che vide suo padre piangere fu quando la loro gatta nera Alice morì lanciandosi dalla finestra per inseguire un piccione. A Cold Spring Harbor avevano una barca a vela verde e Sean l’aveva battezzata "Flower". In casa John indossava sempre un kimono yukata a fiori bianchi e blu e raccoglieva i capelli a coda di cavallo. Girava sempre scalzo o in ciabatte. Con i piedi riusciva ad afferrare oggetti. O a mettere le gambe dietro la nuca. Si divertiva a saltare sul letto. Ogni sera quando Sean andava a dormire gli cantava "Buonanotte Sean" accendendo e spegnendo la luce al ritmo delle sue parole. Sean non seppe della morte del padre fino al mattino dopo. Quando la madre gli raccontò tutto lui disse: "Non preoccuparti, mamma, sei ancora giovane. Troverai qualcun altro". Crescendo, Sean si è specializzato nella musica solista. "Il solo motivo per cui faccio musica è proprio che mio padre era un musicista e un compositore". Non vuole incontrare i fan di John Lennon, partecipare ai concerti in suo onore o visitare il John Lennon Museum. E’ troppo doloroso. Non legge libri su di lui, non va a vedere film o spettacoli su di lui. "Non credo che lo avrebbe infastidito il fatto che io abbia ereditato la sua vena ribelle. Ho la musica e ho i ricordi, e questo è quanto c’è per me di più prezioso. Ho John nel mio cuore".