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 2009  novembre 29 Domenica calendario

ROMA – I

banchi e le se­die rimessi a posto, il cortile ripulito coi rastrelli. E poi strofinacci, scope e olio di go­mito in tutta la scuola: dopo 10 giorni di occupazione («la più lunga a Roma dal 1997», sottolineano) i ragazzi del Ma­miani hanno annunciato ieri lo sgombero dello storico li­ceo classico di Roma Prati. Domani riprendono le lezio­ni.

«Sì, sgomberiamo – confermano – ma prima puliamo tutto». Di più: «Alla fi­ne la scuola sarà me­glio di come l’abbia­mo trovata!». E, così, via anche le foglie dal cortile. Ma nei giorni scorsi i ragazzi aveva­no già organizzato una sorta di servizio d’ordine interno im­pegnato a evitare dan­ni agli arredi e alle strutture. Precauzione inuti­le? Non tanto, visto che in altri due licei romani da sempre in prima fila nelle prote­ste studentesche, il Cavour e il Tasso, nei giorni scorsi le occu­pazioni hanno pro­dotto danni per 6 mila euro per ciascun istituto. «Eh sì, noi siamo stati più bravi – commenta Ludovica, rappre­sentante degli studenti ”. E abbiamo anche deciso di puli­re tutto, mica come gli altri. Ora aspettiamo il preside per un sopralluogo».

L’impegno dei ragazzi per non arrecare danni alla loro scuola, era stato già ricono­sciuto dal preside del Mamia­ni Cosimo Guarino (che, in due lettere, ha più volte riba­dito la sua contrarietà all’oc­cupazione): «So che in questi giorni di interruzione delle le­zioni molti di voi hanno ri­spettato l’integrità del nostro storico liceo», ha scritto nei giorni scorsi.

«Finisce l’occupazione, ma non le mobilitazioni – ag­giunge però Ludovica ”. La nostra autogestione è stata un successo, partecipata e condivisa con le altre scuo­le ». Dati forniti dai ragazzi: su un totale di 900 iscritti, al­meno 150 a notte hanno dor­mito nel Mamiani occupato. «Ora rilanciamo nuove inizia­tive »: il 5 dicembre, giornata di mobilitazione cittadina del­le scuole, poi in corteo l’11 di­cembre. E il 22 dicembre, con­certo a scuola contro i tagli.

Dibattiti, incontri e assem­blee con le componenti del mondo della scuola sono sta­te il «valore aggiunto» di que­sta occupazione, ribadiscono gli studenti. Obiettivi rag­giunti? Sul fronte scuola: «Presa di coscienza in merito alla grave situazione in cui versano scuola e università». Versante interno: «Un’aula al piano terra diventerà il no­stro spazio autogestito – continuano gli studenti ”. Domani, lunedì avvieremo una trattativa col preside an­che per l’uso del cortile».

Unico nodo problematico: «Sono venuti i rappresentan­ti del consiglio comunale, provinciale e regionale – af­fermano ancora gli studenti – ma gli unici che non han­no interagito con noi sono stati i professori e il preside». Lo spauracchio del 5 in condotta? « una politica che rifiutiamo» spiegano i ragazzi. Anche i genitori non ci stanno: «Siamo indignati dall’uso illegitti­mo che viene fatto del 5 in condotta – sostiene il Co­mitato genitori del Mamiani – strumento nato per colpire il bullismo, e che viene, in con­trasto con lo stesso regola­mento ministeriale, utilizzato per minacciare gli studenti che sono costretti ad occupa­re scuole insicure».

Ester Palma