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 2009  novembre 28 Sabato calendario

PRESEPE/ALBERO DI NATALE

(Voce Arancio)

"Presepe", dal latino "praesepium", letteralmente "recinto chiuso da siepi", quindi stabbio per animali, mangiatoia.

Nel 2008 fare un presepe ”base” costava 109 euro (+ 6,1 % rispetto al 2007). Il rincaro maggiore lo ebbero le luci: + 16,9 %. Anche la stella cometa e le carte per gli sfondi subirono aumenti importanti. Un set di natività costava in media 26,90 euro (Fonte: Adoc).

«Ho certi ricordi legati al presepe... mio padre aveva comprato i pupazzetti di marzapane e una sera che aveva bevuto un bicchiere di troppo si mangiò il bambinello. Uno spettacolo truce» (Paolo Villaggio).

Su presepi.com si trovano più di mille articoli per il presepe: dalle busta di paglia (2 euro) ai fondali in cartone (3 euro), dalla carta simil-sabbia (2,40 euro) ai ponti (da 5, 50 euro), ai set di tegole (da 1, 25). Una natività in resina è più economica di una in terracotta. Sei soggetti da 10 cm (Maria, S. Giuseppe, il Bambino, il bue e l’asino, l’angelo) costano 13 euro, contro i 43 della terracotta (natività da 5 pezzi più un angelo). I Re Magi, in resina e a piedi, sono intorno agli 8,00 euro, sul cammello 25 euro. Tutto iva esclusa. I prezzi salgono ulteriormente se si scelgono figure in movimento. Su bertonipresepi.it un ciabattino costa 35,70 euro, una lavandaia 38,90 euro, un arrotino 45,20 euro.

Victoria Cabello, nel presepe, vorrebbe essere ”l’oro, l’incenso e la mirra, perché verrei malissimo sotto forma di qualsiasi altra statuina”.

Lo scorso anno, a Ragusa, fu rapito un Bambinello dal presepe. Al suo posto fu lasciato un pizzino: "Questo Gesù Bambino è nostro, c’e’ un prezzo per il riscatto". Qualche tempo prima, a Bal Harbour (Florida), nonostante il Bambinello fosse stato inchiodato alla mangiatoia, ignoti lo rubarono. In una parrocchia della Bergamasca, il parroco, per evitare danni o furti al presepe, fece installare un sistema di videosorveglianza. Davanti alla capanna c’era un cartello: "Contempla la Natività, ma non oltrepassare la staccionata: allarme inserito e videosorveglianza".

«Berlusconi nel presepe arriverebbe forse un po’ tardi, perché non può che avere il ruolo dei Re magi con i tesori: Gaspare, Melchiorre o Baldassarre o tutti e tre assieme. Io lo vedo così. Ma Gesù Bambino no» (Romano Prodi).

Il regno del presepe per antonomasia è Napoli. Via San Gregorio Armeno è famosa in tutto il mondo per le sue botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale. Tra queste, la più antica è quella della famiglia Ferrigno, che crea statuette dal 1836. «Da noi vengono persone da ogni parte. Il nostro cliente medio è del sud, non solo d’Italia, ma del mondo, dove sono radicate tradizioni religiose simili alle nostre», ha spiegato a Voce Arancio il maestro Marco Ferrigno. «Quest’anno le vendite e le affluenze sono buone rispetto agli anni scorsi». Cosa serve per fare un presepe? «Le statuette indispensabili sono undici: la Madonna, san Giuseppe, il Bambinello, il bue, l’asinello, lo zampognaro padre e lo zampognaro figlio (il ciarammellaio, ndr), i tre Re Magi e l’angelo. A loro vengono affiancati, anche in un secondo tempo, altri 5 pezzi: Benino (il pastore dormiente, ndr), Armenzio (il pastore anziano, ndr), il cuoco, la zingara e Stefania (la donna con un bambino in braccio, ndr). Ci vuole poi un ingrediente indispensabile: la passione». Sì, ma una statuetta quanto costa? «25 euro una da 13 cm fatta a mano e con l’abito di seta di San Leucio. Per realizzarla serve un’ora per la terracotta, dodici ore in forno e 3 ore e mezzo per dipingerla e vestirla». Qual è la più costosa? «E’ una Madonna con abito in seta, ricamato a mano, in oro zecchino. Ha testa in terracotta policroma, mani e piedi in legno e occhi di cristallo. Come tempi di lavorazione siamo intorno alle 3 settimane e il prezzo arriva a 1500 euro». La più venduta? «Michael Jackson». Si possono comprare online? «Possiamo inviare delle foto, ma il nostro campionario è talmente vasto che risulta difficile scegliere. Essendo dei prodotti artigianali, preferiamo che si venga a vederli da vicino. In questo periodo, a Napoli, c’è un’atmosfera magica, meravigliosa».

Ogni anno gli artigiani di San Gregorio Armeno si inventano nuovi personaggi, legati all’attualità o al gossip. Le novità del Natale 2009 sono la coppia Clooney-Canalis con il cartello ”Oggi Sposi”, Berlusconi in ginocchio da Veronica, Piero Marrazzo affiancato da un trans, il ministro Mariastella Gelmini incinta, Belen Rodriguez con un cartello sulla perifrastica e i ragazzi del Grande Fratello 10. Oltre ai compianti Michael Jackson e Mike Bongiorno. Lo scorso anno Mara Carfagna regalò ai suoi colleghi Ministri delle statuine con le loro sembianze. La sorella di Briatore donò alla cognata, Elisabetta Gregoraci, due statuette di San Gregorio Armeno raffiguranti Flavio e la moglie.

Il Re di Spagna Juan Carlos acquistò un presepe di 20 metri dai fratelli Capuano. Oggi è esposto nel Palazzo Reale di Madrid.

Nel XVII secolo, nei conventi tedeschi, le suore costruivano il presepe secondo le indicazioni di un libro dal titolo "Puerperium marianum": il primo giorno bisognava montare la capanna, il secondo la mangiatoia, il terzo preparare il fieno, e così via.

Alcuni suggerimenti: la Madonna deve avere tunica rosa e manto azzurro. San Giuseppe deve avere la barba e il mantello giallo. All’ingresso della grotta ci vanno i due zampognari; al centro, davanti, il pastore inginocchiato; sopra l’angelo con la scritta del Gloria. La zingara può stare davanti alla grotta o vicino all’osteria. Intorno a Benino ci vanno dodici pecorelle (le anime pure). Ci deve essere sempre un fiume e un ponte, per mettere in comunicazione le anime dei vivi e quelle dei morti. Ciccibacco (l’ubriaco) va sopra il ponte. Indispensabile anche il pozzo, nel quale andrà a finire la stella cometa dopo l’arrivo dei Re Magi.

Da oltre cent’anni la famiglia di Laura Biagiotti si tramanda le statuine. «Il mio presepe esprime il mio amore per Roma. impreziosito da colonne di marmo bianco, rosso screziato, travertino, da obelischi e da un meraviglioso Marc’Aurelio in miniatura».

Enzo Biagi da bambino faceva il presepe utilizzando per il cielo la carta blu che avvolgeva gli spaghetti comprati alla "Provvida", lo spaccio dei ferrovieri.

Michelle Hunziker al presepe preferisce «l’albero con tante palle».

La maggior parte degli alberi che arriva nelle nostre case proviene dalla Toscana, in particolare dalla zona fra Arezzo e il Pistoia. «L’80% della coltivazione degli alberi di Natale è costituito dall’abete rosso (Picea, ndr), la specie più semplice da coltivare e da far crescere. Il restante 20% se lo dividono l’abete bianco (Abies alba, ndr) e l’abete normandiana (Abies normanniana). Quest’ultima è una specie molto bella, ideale per fare l’albero di Natale, ma poiché ha una crescita più lenta, viene coltivata meno», ha detto a Voce Arancio Marco Roselli della Coldiretti di Arezzo. Quanto costa un alberello da m. 1, 50? «Per un abete normandiana siamo intorno ai 30 euro. Mentre per un abete rosso bastano 20-25 euro». Quanto ci impiega a crescere? «In genere il ciclo di ricoltivazione per un abete rosso è di 5 o 6 anni, mentre per la normandiana occorrono uno o due anni in più». Come faccio a sapere cosa acquisto? «E’ importante che ci sia un cartellino con indicato il nome del produttore, il numero di autorizzazione all’esercizio di attività florivivaistica, la specie e l’età. Il cartellino indica la la regolarità della coltivazione». Ci sono alberi di importazione? «Sì. La produzione a livello europeo è concentrata nei paesi scandinavi, dove però il mercato interno assorbe tutta la produzione. In Italia stanno arrivando, a prezzi molto bassi, alberi provenienti da paesi dell’est come Bulgaria e Romania». Dopo Natale l’albero che fine fa? «Dipende. Se è stato lontano da fonti di calore ed è stato mantenuto con un po’ d’acqua o qualche pezzo di ghiaccio, la pianta è probabilmente ancora in buone condizioni ed è possibile tenerla in vaso addirittura fino all’anno prossimo. Se muore, la cosa migliore è fare il compostaggio». E se è vivo, ma non c’è spazio? «Se lo si è acquistato in un garden si può provare a riportarlo».

La catena Obi ha lanciato l’operazione ”Sempreverde Semprevivo”. Acquistando un abete in un loro punto vendita e riportandolo entro il 9 gennaio si riceverà un buono pari al suo prezzo.

L’ albero di Natale che quest’anno verrà collocato in Piazza San Pietro è un esemplare di ”Epicea abies” offerto dalla Vallonia (Belgio). E’ stato reciso il 26 novembre e arriverà in Italia il 4 dicembre.

Nel 2008 il prezzo medio per un albero di Natale addobbato era di 107, 95 euro (+ 5,4 % rispetto al 2007). L’ albero vero costava il 7,5% in più del 2007, artificiale il 5,7%. (Fonte: Adoc).

Secondo uno studio dell’Arsia, per produrre 500 mila alberi sintetici occorrono 10.000 tonnellate di petrolio e si producono 11.500 tonnellate di anidride carbonica.

Su vannucchistore.com si trovano alberi sintetici di tutti i tipi: il ”Re dell’Amazzonia” da m. 1,20 viene proposto a 12 euro, lo ”Zar della steppa” da m.1,40 a 30 euro, il ”Fiocco di neve” da m. 1,60 a 30, 50 euro, il ”Gioiello” da 1, 80 metri a 255,00 euro, il ”Germogliato” da 2,40 a 148,82 euro e il ”Gigante delle Dolomiti” da 3 metri a 304,98 euro. Con 20 euro lo spediscono direttamente a casa.

Qualche anno fa negli Stati Uniti andò di moda l’albero ”al contrario”. In vendita a 599,95 dollari, andava a ruba perché occupava meno spazio.

Su dmail.it si trovano dei piccoli alberi ecologici (45 cm) alimentati ad energia solare. Si piantano nel terreno, si accendono automaticamente la sera e si spengono all’alba. Il set da 5 costa 29,90 euro. Sempre su dmail.it si possono scegliere anche le decorazioni: dai guantini di natale (6 pz a 3, 90 euro) alle decorazioni in paglia (66 pz a 9, 90 euro), dagli angioletti in vetro dorato (6 pz a 5,90 euro) alle gocce rosse effetto diamante (6 pz a 6,90 euro), ai cavallini in legno (2 pz a 4 euro). Su christmasshop.it un classico puntale in vetro oro lucido o satinato è in vendita a 16,00 euro. Anche qui ampia scelta di ninnoli da appendere: dal Babbo Natale con sonaglio (10 euro) alla renna snodabile (6 euro), alla casetta per gli uccellini (6,50 euro).

Un gioielliere di Singapore, Soo Kee, allestì un albero di Natale da 1milione di dollari utilizzando come decorazioni 3.762 componenti di cristallo e 21.798 diamanti.

Secondo un rapporto della Commissione europea gran parte delle luci natalizie vendute in Europa, provengono da Paesi extra europei e non sono a norma. Lo rileva uno studio compiuto negli ultimi 2 anni in 5 Stati membri.

Esiste un’allergia ”da addobbo”, causata da acari e muffe che si sviluppano in box e cantine, dove si solito si stipano per un anno gli scatoloni con palline, statuine e decorazioni. Per evitare di caderne vittima, è utile lasciare le decorazioni all’aria aperta per qualche ora oppure usare uno spray antimuffa.