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 2009  novembre 28 Sabato calendario

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo bollettino periodico avverte: il numero dei morti per influenza A/H1N1 nell’ultima settimana è quasi raddoppiato, arrivando ad «almeno 650»

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo bollettino periodico avverte: il numero dei morti per influenza A/H1N1 nell’ultima settimana è quasi raddoppiato, arrivando ad «almeno 650». Non tantissimi in assoluto, visto che nel mondo i decessi sono ormai «almeno 7.826». Ma, oltre all’aumento repentino delle vittime, a creare preoccupazione sono anche le notizie sulle mutazioni del virus. Le ultime riguardano la Francia, dove in due pazienti malati di influenza e poi morti, sono stati individuati virus mutati. La stessa mutazione segnalata in altri due casi in Norvegia nei giorni scorsi. Non solo, in uno dei due casi francesi il virus cambiato sarebbe anche resistente al Tamiflu, uno dei farmaci antivirali più noti. Secondo l’Istituto nazionale di vigilanza sanitaria si tratta del primo ceppo resistente in Francia, fra i 1200 analizzati finora. Lo stesso Invs francese osserva che la mutazione, nota come «mutazione 222», ha reso il virus più aggressivo, accrescendo «la capacità del virus di raggiungere le vie respiratorie più basse», vale a dire di colpire i polmoni, causando danni più gravi. Anche se lo stesso istituto «non mette in discussione l’efficacia dei vaccini attualmente disponibili». «E’ un fattore di rischio, è teoricamente più pericoloso, ma perché lo sia davvero dovrebbe essere capace di passare da un soggetto a un altro», ha commentato alla radio il virologo francese Claude Hannoun, del prestigioso Istitut Pasteur, per ora questo non è affatto dimostrato. Anzi, i due francesi abitavano in regioni distanti l’una dall’altra. Si mostra tranquillizzante anche il viceministro della Salute Ferruccio Fazio. «Per il momento è solo la dimostrazione che il virus può mutare perché ha una trasmissibilità elevata ed è molto contagioso. E che l’H1N1 potesse mutare lo sapevamo, non è certo una sorpresa». Fazio aggiunge che «bisogna prendere delle precauzioni che fini dall’inizio abbiamo avuto». E sottolinea che «il vaccino è sempre valido». Il fatto è che in Italia, finora sono pochissimi a vaccinarsi. Al 22 novembre, informa il ministero, sono state distribuite 4 milioni di dosi di vaccino, 750.000 delle quali nell’ultima settimana. A vaccinarsi è stato solo mezzo milione di persone, esattamente 494.915. Sarà per la paura degli effetti collaterali del vaccino alimentata dalle voci su Internet ma smentita da tutti gli esperti, gli stessi operatori sanitari, e perfino i pazienti a rischio, si sono vaccinati in pochi. I morti in Italia sono finora 93, 27 dei quali in Campania. Dei 600 «casi severi» ricoverati in ospedale, 303 hanno avuto necessità di assistenza respiratoria. I ricoverati per sindrome acuta sono anzi calati dal 10 al 7%. Eppure l’Oms parla di «attività molto forte» constatata in Svezia, Norvegia, Moldavia e anche in Italia. Mentre il picco sarebbe stato raggiunto in Belgio, Bulgaria, Bielorussia, Serbia, Ucraina. Il continente americano resta il più colpito dalla pandemia, con 5.360 morti registrati, seguito dall’Asia-Pacifico con 1.382 decessi. Prof. Vincenzo Vullo, direttore del Dipartimento Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma. In Francia due casi di virus mutato: cosa significa? «Da quello che loro dicono, sarebbe più patogeno per i polmoni, quindi sarebbe più aggressivo». In cosa consiste questa mutazione? «Sembra che modifichi un poco le proteine di superficie con cui il virus si ancora alle cellule. E sembra che gli dia una possibilità di ancorarsi più alle cellule polmonari che a quelle delle vie respiratorie superiori: trachea, laringe, bronchi. Per questo sarebbe più patogeno per il polmone». Cosa succede poi, che si trasmette mutato e più cattivo? «Questo non è teoricamente possibile, ma non è stato affatto dimostrato. Potrebbe mutare nella persona colpita ma non essere facilmente trasmissibile come l’altro virus, perché la trasmissibilità è una proprietà diversa. Per ora si tratta di due casi in Francia e due in Norvegia. Non contigui. Aspettiamo di capire, stiamo con le antenne». Il vaccino attuale continuerebbe ad essere efficace? «Sembra di sì, come sembrano efficaci gli antivirali. Ma per ora si vaccinano in pochissimi. E sbagliano. Se le persone a rischio, poi decedute, si fossero vaccinate, non sarebbero morte. Io mi sono vaccinato». / Stampa Articolo